il caso

Cia punito dall’Ipasvi di Luisa Zappini per le sue interrogazioni

Il collegio degli infermieri, presieduto dalla dirigente ha sanzionato il consigliere per le sue accuse al Santa Chiara



TRENTO. Sanzionato per una interrogazione presentata in Consiglio provinciale. Per di più, sanzionato dal collegio degli infermieri al quale appartiene che è presieduto da Luisa Zappini che è stata spesso, anche successivamente alla sanzione, l’oggetto dei suoi strali politici in quanto dirigente provinciale che ha curato la centrale unica di emergenza. E’ capitato a Claudio Cia, consigliere provinciale di Agire che si è visto comminare una censura dal Collegio degli infermieri di Trento Ipasvi presieduto da Luisa Zappini a causa di una sua interrogazione con la quale si protestava per alcuni comportamenti del personale del pronto soccorso di Trento.

Secondo la tesi accusatoria, Cia con la sua interrogazione aveva leso la dignità della figura professionale e aveva messo in dubbio la professionalità dei colleghi. Per questo era partito il procedimento disciplinare nei suoi confronti. Procedimento che si era concluso nel novembre 2016 con la sanzione della censura. Da ricordare che una sanzione del genere può avere conseguenze molto importanti, dal momento che con due censure si rischia di essere espulsi e, quindi, si può anche perdere il posto di lavoro. Per questo Cia si è subito adoperato per fare ricorso all’organo centrale a Roma. Peccato che il provvedimento che gli era stato notificato non indicasse i termini entro i quali fare ricorso. Così il consigliere ha anche dovuto chiedere a Roma la remissione in termini per poter fare ricorso. Remissione che gli è stata concessa.

Cia già durante il procedimento di primo grado aveva fatto presente che nel suo ruolo di consigliere provinciale poteva esprimere opinioni e fare denunce senza incorrere in sanzioni. Questo perché lo statuto di Autonomia prevede che i consiglieri non possano essere perseguiti per gli atti e le opinioni espresse nell’esercizio delle loro funzioni. Non solo, quando ha ricevuto la notifica dell’avvio del procedimento, Cia ha chiesto al presidente del Consiglio provinciale di intervenire spiegando che aveva presentato l’interrogazione nell’ambito della sua attività politica.

Nonostante questo, il collegio ha deciso la sanzione per violazione delle norme etico-deontologiche dell’infermiere. Dopo la sanzione, Cia ha chiesto un intervento al presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti. Il presidente ha spiegato che sul punto lo Statuto di Autonomia è chiarissimo. Ma la sanzione è stata emessa ugualmente. Cia si è sempre difeso anche nel merito, spiegando che era suo dovere di consigliere provinciale far emergere problematiche relative anche alla cura dei pazienti all’ospedale. Però, è stato punito. Adesso sarà l’organo centrale a dire se aveva ragione. Da ricordare che Cia ha anche presentato di recente interrogazioni contro il concorso per la Centrale Unica del 112 sul quale c’è anche un’inchiesta penale.













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