Chiuso l'asilo aziendale dell'Itea

Troppo pochi i bambini iscritti e il servizio non è economico per i gestori


Robert Tosin


TRENTO. Un anno e mezzo, tanto è durato il nido aziendale dell'Itea. Troppo pochi i bambini per rendere economicamente sostenibile l'iniziativa, la prima nel suo genere in Trentino e apripista di altre esperienze invece più efficaci come quella dell'Azienda sanitaria. L'Istituto di edilizia abitativa proverà a trovare un'alternativa all'archiviazione, ma le speranze sembrano nulle. La fortuna degli asili nido aziendali risale agli anni della grande industria manifatturiera, quando soprattutto le aziende pubbliche che raccoglievano centinaia se non migliaia di lavoratori partecipavano alle politiche sociali e familiari con strutture di custodia e educazione dei bambini. Oggi si è riprovato a mutuare quel sistema ma in una situazione radicalmente diversa. Qualche perplessità era stata avanzata già un paio d'anni fa quando si stava concretizzando un'idea già sorta: il fatto che la sede dell'Itea contasse su circa 160 dipendenti non giocava a favore della nuova struttura, 120 metri quadrati nati proprio accanto all'edificio principale. Per questo si decise di aprire il servizio anche all'esterno. Dopo un'attenta ricerca del gestore (che accanto all'economicità offrisse anche un progetto didattico adeguato), le chiavi furono consegnate alla cooperativa Bellesini che avrebbe pagato un affitto di 700 euro dei nuovi locali arredati e adeguati alle esigenze. All'esordio i bambini che gattonavano da quelle parti erano 8 o 9, pochini ma sufficienti per reggere l'economicità del servizio che costava leggermente di più di quello offerto dal pubblico. Poi, dopo l'ultima estate, il numero di ospiti si è assottigliato di parecchio, arrivano a 4-5 bambini, nemmeno a tempo pieno. A quel punto il gestore ha lanciato l'allarme: così non si può andare avanti. L'Itea ha voluto fare un tentativo per tenere viva l'esperienza, riducendo per quanto possibile l'affitto alla Bellesini, Non è bastato nemmeno quello, tenendo conto oltretutto che poco distante dalla sede Itea esiste un nido gestito dalla stessa cooperativa. Alla fine, dunque, la drastica decisione: i bambini iscritti sarebbero stati seguiti esattamente come prima, ma nella vicina struttura. Quella dell'Itea, invece, è stata definitivamente chiusa qualche settimana fa. Posto che per tutti la "sperimentazione" è stata positiva dal punto di vista della realizzazione di un'idea innovativa, dall'altra gli uffici dell'Istituto sono stati incaricati di valutare pregi e difetti, cercando magari qualche alternativa alla gestione in modo da offrire comunque un servizio analogo. Tra i punti negativi che hanno portato alla chiusura ci sono senz'altro le dimensioni aziendali, troppo contenute per pensare ad un bacino d'utenza sufficiente a garantire il giusto turn over in un nido.

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