Chirurgia ridotta, sos dei medici

Borgo, i sindaci incontrano i primari dell’ospedale: tutte le difficoltà organizzative per l’orario ridotto


di Marika Caumo


BORGO. La riorganizzazione di chirurgia a Borgo non va. Lo dicono i medici. E i sindaci annunciano una manifestazione davanti al San Lorenzo e la raccolta firme, se la mozione che si apprestano a votare compatti non avrà buon seguito.

Andiamo con ordine. Lunedì sera si è riunito il Consiglio della Salute. Presenti anche i tre coordinatori di valle di Upt, Pd e Patt ed i primari di chirurgia ed ortopedia di Borgo, i dottori Fichera e Bertoldi. Che sono stati autorizzati a partecipare all'incontro.

I due primari hanno fatto il punto della situazione sulla gestione dei relativi reparti. «È emerso chiaramente quello che sospettavamo e che ci riportano i nostri cittadini, ovvero che l'organico insufficiente e la chiusura delle sale operatorie il fine settimana mette in difficoltà la gestione del loro lavoro, con problemi organizzativi. La chirurgia ad orario ridotto- dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì- rende meno operative anche le ore che possono fare, gli stessi interventi programmati», spiega il coordinatore dei sindaci Attilio Iseppi.

Ovvio infatti che alcuni interventi più complicati si devono programmare solo nei primi giorni della settimana. La "chirurgia d'ufficio" crea problemi non solo all'attività programmata ma anche alle emergenze. I casi giudicati più gravi infatti vengono mandati a Trento ma succede, e purtroppo non si tratta di episodi isolati, che questi pazienti vengono rispediti a Borgo in quanto il S. Chiara è saturo. Allo stesso modo accade che interventi programmati a Trento, per identico motivo, vengono dirottati a Borgo. C'è poi la difficoltà nella gestione dei posti letto, con il personale sanitario che si è trovato a dover spostare interventi programmati di minore entità e rimandare a casa pazienti, quasi sempre anziani, per accogliere interventi più urgenti da Trento.

Rimane infine il problema dell'organico sottodimensionato: da tempo i sindaci chiedono un’unità in più sia per l'equipe di chirurgia sia per quella di ortopedia, come previsto dal protocollo. «Servono altri due chirurghi, ad oggi non riescono a stare dietro a tutto, troppa pressione, non hanno nemmeno il tempo per formare i giovani», aggiunge Iseppi, ricordando che su Borgo gravita anche l'Alta Valsugana, fino a Pinè e Vigolana.

Sulla base dei dati forniti, il Consiglio della Salute ha quindi deciso di stilare una mozione che nei prossimi 10 giorni sarà approvata dalle 21 giunte comunali. Per questioni di tempo si è ritenuto di passare per le giunte anziché per i Consigli Comunali. Un documento in cui si ribadisce la posizione dei sindaci e si chiede un incontro urgente con l'assessore Donata Borgonovo Re, il presidente Ugo Rossi ed i medici. E se da Trento non ci sarà risposta? Allora si agirà di conseguenza: in previsione - probabilmente già entro fine mese- una grande manifestazione pubblica davanti al San Lorenzo ed una raccolta firme, che proseguirà poi in ogni Comune. «Mi auguro di non dover arrivare a questi due passaggi. Abbiamo sempre lavorato con rispetto e responsabilità ma senza avere risposte. Se questo è il sistema per averle, fare piazzate, bene. Ma è deludente. Noi vogliamo un ospedale che funziona», conclude Iseppi.













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