Chiede i soldi per non svelare le corna

Ragazza arrestata per estorsione contro l’ex amante. Voleva 3 mila euro per non mostrare le foto. Patteggia 10 mesi



TRENTO. Una relazione extraconiugale durata un paio di anni portata avanti senza che i rispettivi coniugi ne sapessero qualcosa. Poi la decisione di troncare, presa, pare, senza troppi pensieri e più o meno di comune accordo. Dunque una parentesi della vita che tale doveva restare e da mettere al massimo nel cassetto dei ricordi. Invece la relazione è diventata la base sulla quale si è sviluppata un’estorsione che ha portato ad un arresto e al patteggiamento di una pena a 10 mesi. E a finire nei guai è stata la componente femminile della (ex) coppia che avrebbe chiesto all’(ex) amante 3 mila euro per non mostrare alla moglie le foto e i messaggi che avrebbe reso palese il tradimento. E tutto è successo in due giorni.

Ma ecco la ricostruzione dei fatti in base alla denuncia presentata dall’uomo che ha portato all’arresto in flagranza da parte dei carabinieri e quindi al patteggiamento. Il punto di partenza è la relazione fra i due che è andata avanti per mesi e si è interrotta pare per volontà della donna. Non ci sarebbero stati drammi, e la separazione è stata «tranquilla». Ma all’improvviso, a fine giugno, mesi e mesi dopo «l’addio» sul cellulare dell’uomo iniziano ad arrivare dei messaggi di lei. E non proprio con tono amichevole. Lei gli avrebbe ricordato di avere delle foto di loro due insieme che unite ai messaggi che si erano scambiati durante la relazione possono benissimo raccontare quello che c’era stato fra i due. Li aveva conservati, e - ha raccontato l’uomo ai carabinieri - era pronta ad utilizzarli. In che modo? Lei avrebbe espresso la volontà di mostrare il tutto alla moglie di lui per quindi renderla partecipe del tradimento che aveva subito. Ma sarebbe stata anche disposta a non turbare la vita familiare se lui avesse messo mano - in fretta - al portafoglio. E cosa avrebbe voluto? Tremila euro in contanti, questo era il prezzo del suo silenzio. Forse la ragazza (ha poco meno di 30 anni) in quel momento non si rendeva conto che quello che stava facendo è previsto dal codice penale come reato. Si tratta infatti di un estorsione, ossia il reato commesso da chi, con violenza o minaccia, costringa uno o più soggetti a fare o a non fare qualche atto al fine di trarne un ingiusto profitto con altrui danno. E lei avrebbe minacciato l’ex di mostrare le foto alla moglie (provocando quindi dei problemi in famiglia) ma sarebbe stata disposta a desistere in cambio di 3 mila euro.

L’uomo a questo punto non sa come comportarsi e probabilmente ha paura. Alla fine decide di chiedere aiuto e si rivolge ai carabinieri ai quali racconta l’intera vicenda e mostra i messaggi nei quali ci sarebbe stata la richiesta di denaro in cambio del silenzio sulla relazione extraconiugale.

E scatta la trappola. L’uomo fissa l’appuntamento con l’ex al Tridente e si presenta con una busta in mano ma soprattutto con i militari alle spalle. Che quando avviene il passaggio del denaro, si palesano. Per la ragazza scatta così l’arresto in flagranza ma non viene portata nè in carcere nè nella camera di sicurezza della caserma di via Barbacovi ma le vengono accordati i domiciliari. Per una notte. Ieri mattina, infatti, c’è stata la convalida e la direttissima davanti al giudice Borrelli. L’arresto è stato quindi convalidato e come detto la giovane ha patteggiato una pena a dieci mesi e l’immediata scarcerazione.

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