Che show la sfida delle scienze

In 20 in gara con teorie fisiche e formule matematiche: vince Emanuele Eccel


Katja Casagranda


TRENTO. Che scienza e matematica siano spesso protagonisti di incubi scolastici è una verità (o un luogo comune) sfatato da «FameLab», il torneo delle scienze che ha visto ieri andare in scena al teatro Cuminetti la selezione regionale, tappa d'obbligo sul cammino verso la prima finale nazionale del talent scientifico internazionale.  E' stata una vera maratona e alla fine ne è emerso vincitore Emanuele Eccel, con uno studio sui mutamenti climatici e su come possano influenzare il rapporto tra la pianta della vite e il parassita tignoletta dell'uva. Matteo Ruffoni si è piazzato secondo spiegando al spinta di Archimede e altri fenomeni fisici legati alla pressione.

Oltre venti partecipanti si sono sfidati a suon di formule matematiche, teoremi, paradossi e dimostrazioni pratiche delle varie teorie che hanno spaziato tra fisica, biologia, astronomia, chimica e pura logica, sforando anche nella filosofia e stupèndo spesso con un grande senso dell'ironia.

In attesa come studenti prima di un esame, i concorrenti hanno aspettato il loro turno e alle 10 in punto il palco si è trasformato in una sede di "casting" scientifici. Al tavolo dei "giurati/esaminatori" si sono seduti Stefano Oss (responsabile del Laboratorio di comunicazione delle scienze fisiche Dipartimento di fisica dell'università degli studi di Trento), Marco Scotti (ricercatore del Cosbi), Laura Strada (caporedattore Rai Tg sede di Trento), Ester Dalvit (del Laboratorio per la didattica e comunicazione della matematica dell'università degli studi di Trento), Samuela Caliari (responsabile della sezione attività per il pubblico e nuovi linguaggi del Museo delle scienze) e Cristina Pietrantonio (regista e direttore artistico di Pergine Spettacolo Aperto).

Per ogni selezionato, nel tempo massimo di tre minuti il compito era esporre in modo semplice ma competente e possibilmente con un "effetto wow" il quesito portato e sviscerato, dimostrando una teoria scientifica. Passavano alla finale le due teorie non solo più interessanti, ma trasmesse con passione e magari con qualche "effetto scenico". E gli effetti non sono mancati sul palco del Cuminetti, dove lo stereotipo dello studioso tutto occhiali, termini astrusi ed effetto noia è stato sfatato da personalità dirompenti, passione e molta ironia. Così, Maurizio Ziglio si è fatto portavoce della dignità del campo tessile locale, lui esponente della dinastia di grossisti di tessuto Ziglio, e con grande passione ha descritto valore e verità sul marchio "Pura lana vergine" o cotone di qualità. Partendo dalla creazione del filo, toccando la lavorazione e arrivando fino al riutilizzo del medesimo, a fine prova ha elargito consigli d'uso e d'acquisto dei capi «in un momento in cui il commercio tessile - ha detto - crea tonnellate di cotone di pessima qualità».

Dall'abito alla bellezza il passo lo ha fatto fare la ricercatrice di laboratorio Federica Camin, che al concorso si è iscritta per una portare avanti una crociata in favore della divulgazione della ricerca scientifica di valore che si sta facendo in Trentino e per la precisione alla Fondazione Mach. Sotto esame gli isotopi e precisamente quelli dello squalene, sostanza che favorisce le risposte immunitarie dell'organismo umano e che viene ricavata dal fegato degli squali di profondità, portati quasi all'estinzione da un procedura preferita rispetto alla lunga e costosa distillazione dall'olio di oliva. «Ma la scienza vede la differenza e può quindi vietare la produzione illegale dal fegato di squalo».

Si è passati poi a sfatare il pericolo di una fine apocalittica del sole con le spiegazioni dello studente Stefano Marchesi sull'attività solare e una ricetta è stata data anche contro la paura da dentista, a cui sta lavorando il medico odontoiatra Giovanni Fontana, che indaga cosa sia la coscienza rimandando la risposta alla filosofia e alla chimica.

Davanti al pubblico che man mano ha riempito il teatro, sono sfilati anche il giovanissimo Martino Ischia, che ha svelato i segreti del microonde, e l'impiegato bancario Giorgio Dendi che si è dilettato a inventare teoremi di matematica e alla domanda «perché passare così il tempo» ha risposto dall'alto della sua mezza età: «Perché scoprire qualcosa di nuovo è figo!». In barba a tutti gli studenti annoiati da banchi e libri di scuola.













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