Cessione azienda elettrica il Tar boccia la delibera

Accolto il ricorso presentato dai consiglieri Fugatti (Lega) e Salvetti (Destra) I giudici amministrativi: «Violati i principi di trasparenza e di pubblicità degli atti»



AVIO. La tormentata vicenda della cessione in affitto del ramo d’azienda, distribuzione e vendita del servizio energia elettrica dal Comune di Avio a Set Distribuzione Spa è finita, come annunciato, sul tavolo del Tar. E i giudici amministrativi hanno accolto in pieno il ricorso dei consiglieri Maurizio Fugatti (Lega) e Dario Salvetti (Destra): la delibera in questione è annullata e quindi è tutto da rifare. Perché, in sostanza, il ricorso è fondato su tutto il fronte: «risultano violati i principi di trasparenza e pubblicità nell’organizzazione delle sedute consiliari» ed «è fondato anche il motivo di ricorso relativo all’incompatibilità del consigliere Sergio Creazzi il cui fratello, ingegner Marino, è nel cda di Set Distribuzione».

I due consiglieri nel loro ricorso avevano eccepito dubbi innanzitutto sulla regolarità della convocazione del consiglio comunale del 30 novembre 2011 che ha autorizzato la stipulazione di un contratto di affitto con la Set Distribuzione. Perché a loro dire non erano stati rispettati i cinque giorni necessari dalla notifica della convocazione del consiglio soprattutto per il fatto che, successivamente alla convocazione, la giunta comunale aveva approvato la convenzione senza comunque metterne a conoscenza i consiglieri in tempo utile per la seduta consiliare. Eccezione sollevata in aula dal consigliere Marini (lo ricordano anche i giudici del Tar) la cui proposta di sospensione dei lavori è stata respinta. I giudici parlano di «stretto collegamento tra oggetto della delibera consiliare a atto giuntale la cui mancata preventiva conoscenza non poneva tutti i consiglieri nella condizione di discutere su un argomento assai delicato... Ne risulta palese la violazione dei principi di trasparenza e pubblicità che deve caratterizzare l’attività propedeutica ai lavori consiliari».

«Evidente - per il Tar - l’incompatibilità in cui versava il consigliere Sergio Creazzi» per la presenza del fratello Marino nel cda di Set Distribuzione perché «il fatto che nessuno dei due soggetti in conflitto abbia conseguito un vantaggio... la situazione di incompatibilità al voto per conflitto di interesse si verifica a fronte di situazioni che... all’esterno appaiono astrattamente e anche solo potenzialmente idonee a compromettere la convinzione dei cittaidni circa l’imparzialità e la serenità di valutazione del votante».

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