Centro commerciale il «regalo» del Patt a Lavis. L’ira di Olivi

Emendamento di Baratter per derogare alla legge sul commercio. Il vicepresidente: «Grave provocazione, lo ritiri»


di Chiara Bert


TRENTO. Nel giorno in cui in consiglio provinciale si apre la maratona di 50 ore sulla legge finanziaria e il bilancio, scoppia un caso politico su un emendamento a firma del capogruppo del Patt Lorenzo Baratter. «Emendamento costruito ad hoc per il centro commerciale delle Masere a Lavis, una provocazione grave che fa strame di qualsiasi programmazione», è l’accusa del vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi (Pd), padre della legge sul commercio del 2010 che ha affidato alle Comunità di valle la pianificazione urbanistico-commerciale.

Olivi è durissimo: «Ho saputo dell’emendamento due giorni fa, ho sperato e spero ancora che prima che parta la discussione in aula venga ritirato».

Sul progetto dello shopping center nell’area delle Masere si discute da sei anni. Il progetto del 2009, presentato dalla società «Area 51» dell’imprenditore Mario Zorzi (presente il 4 dicembre alla Leopolda del governatore Ugo Rossi), prevede su un’area di 7 mila metri quadrati la costruzione di un condominio commerciale fatto di tanti piccoli negozi ma senza spazi alimentari sopra gli 800 metri quadrati. Il piano attuativo è stato approvato dal Comune di Lavis e ha passato la valutazione d’impatto ambientale. I privati potrebbero cominciare a costruire anche oggi, con questi vincoli.

A Lavis - dove ha casa il presidente della Provincia - l’attuale amministrazione (Patt più civiche di centrodestra) è da sempre a favore del centro commerciale, contrarie le opposizioni, in testa Pd e Upt e i commercianti locali. Sei anni dopo la Comunità di valle si prepara, il prossimo 22 dicembre, a discutere un piano stralcio del commercio che alle Masere prevede un progetto diverso su cui la giunta è spaccata: la proposta del presidente e dell’assessore è di realizzare un centro polifunzionale di 5 mila metri quadri con tre grandi superfici di vendita (elettronica, sport e bricolage, alimentare) e servizi ricreativi come piscina e centro wellness. In paese i rumors danno per certo l’interesse del gruppo Dao-Conad, il cui presidente Ivan Odorizzi - si fa notare - è uomo del Patt.

Cosa prevede l’emendamento alla Finanziaria di Baratter? In sostanza che i progetti per i quali è già stato approvato un piano attuativo (o ci sia l’ok della Via) possano essere realizzati in deroga alle previsioni della legge Olivi: la superficie massima può essere utilizzata senza limiti di settore merceologico o di dimensione dei singoli negozi e può essere aumentata del 30% (riducendo le superfici di servizio come i parcheggi, che potranno essere costruiti in un raggio di 300 metri), infine si potrà derogare anche all’altezza massima dell’edificio fino al 30% del limite fissato dal prg. «È un emendamento palesemente costruito ad hoc per le Masere, ed è molto grave», reagisce Olivi, «si vuole modificare il cardine della legge sul commercio che affida le nuove aree commerciali alla programmazione del territorio». «Si vuole affrancare un futuro centro commerciale dalle regole che valgono per tutti». «Io non sono contrario alla nuova previsione qualora la Comunità decida che quella è la risposta alle esigenze del territorio, ma il capogruppo del partito del presidente non può, rispetto a una vicenda così complicata come quella di Lavis, intervenire per affermare le deroghe al posto della pianificazione». Olivi ha affrontato la questione Masere con Rossi e il governatore avrebbe garantito che l’emendamento di Baratter verrà ritirato. Oggi la Finanziaria approda in aula con la relazione del presidente.

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