Cena con la Bibbia e canti: il San Valentino spirituale

La Pastorale familiare dell’Arcidiocesi ha organizzato una serata diversa per le coppie di innamorati. Boom di adesioni nel centro di via Rosmini


di Sandra Matuella


TRENTO. Incontro di sapori, filetto su talamo di verdure e dolce assaggio d’amore con cuore tenero di cioccolato: erano i piatti forti della cena di San Valentino organizzata dal Centro famiglia del Centro di pastorale familiare dell’Arcidiocesi di Trento. Si tratta di un’iniziativa unica sia per il Trentino che per il mondo diocesano nazionale, ideata per festeggiare in maniera alternativa il santo degli innamorati: “Quando Dio ha intrecciato le nostre storie”, era il titolo di questa cena dove ogni portata era introdotta da una lettura biblica, una riflessione sull’amore e da canti e musiche.

L’idea di questa cena è di Monica e Giorgio Rosatti, una coppia che frequenta la casa diocesana: «Volevamo una spiritualità a misura di coppia, per ripercorrere la propria storia insieme, dalla scintilla iniziale da cui tutto e nato e che è stata coltivata nel tempo. Volevamo andare oltre i cioccolatini e il momento commerciale, intrecciando il linguaggio d’amore della cena romantica, le candele e la musica, con il linguaggio della spiritualità e della meditazione». La cena era interamente basata sul volontariato: in cucina ci sono Pia Frismon e Sandro Nardelli che hanno frequentato un corso di cucina all’oratorio di Gardolo; Francesca Tomasi aiuta i cuochi mentre a servire ai tavoli sono quattro seminaristi insieme a cinque scout del gruppo Trento 12. Gli ingredienti per una cena romantica c’erano tutti, e non poteva essere altrimenti dal momento che prendeva spunto da un testo inebriante di sensazioni come il Cantico dei Cantici: l’atmosfera nella sala riunioni del Centro di pastorale familiare di via Rosmini è davvero suggestiva tra drappi rossi e bianchi, tavolini per due con candele, petali di rosa, ampolle di profumo e aroma di mirra diffuso nell’aria. Ottima musica etno-jazz con testi ispirati è eseguita dal vivo da Emanuele Chirco e Chiara Grillo, arrivati apposta per questo evento da Firenze e da Lanciano.

Insomma, un cena paradisiaca, nel vero senso della parola: si inizia infatti una lettura tratta dal libro della Genesi, con il carme nuziale intonato da Adamo per Eva, che accompagna un incontro di sapori ricchi di contrasti come il caco mela, rucola, noci e gorgonzola. Nel menu ci sono anche vari tipi di grappa, da quella più amabile di pesca o menta e miele, a quelle più decise, con genziana, ruta e pino mugo: «Le grappe riscaldano l’anima e regalano euforia afrodisiaca», assicurano i cuochi. Questa cena proposta giovedì in via sperimentale, ha ottenuto subito un successo di adesioni, con almeno dieci coppie in lista d’attesa, perché la sala riunioni del Centro di pastorale familiare poteva ospitare al massimo 23 coppie: «Era aperta a coppie di fidanzati e di sposi, ma si sono iscritti solo sposi: forse quello di fidanzati è un concetto troppo impegnativo per i più giovani e le coppie nascenti», spiegano gli organizzatori. Don Albino Dell’Eva, Lorena e Stefano Girardi, i direttori del Centro di pastorale familiare, insieme a Monica e Giorgio sono soddisfatti del successo della cena e pensano già a come ampliare l’iniziativa, il prossimo anno, cercando una sala più grande. «Tornare all’origine della propria storia e trovare nuove motivazioni - osserva don Albino circa questa cena - mettersi in ascolto di una parola diversa, altra, come quella che viene dalle Sacre scritture: sono testi meravigliosi che cantano l’amore umano e la sua grandezza che trae origine dall’amore di Dio».

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