Cda pubblici in Trentino, donne col contagocce

Nelle 14 spa provinciali, solo una presidente e due vice su 44 consiglieri


Sandra Mattei


TRENTO. Se a livello nazionale la legge approvata di recente impone le quota rosa nei cda (tra 12 mesi sarà obbligatoria la presenza di un quinto di donne, dal 2015 di un terzo) a livello provinciale il presidente Dellai ha dichiarato che non ce ne sarebbe bisogno. «Abbiamo sempre rispettato questo principio - ha dichiarato al "Trentino" - approvando le candidature di donne, quando queste avevano capacità specifiche per l'incarico. E non mi vengono in mente cda senza la presenza di donne». Peccato che un'analisi delle cariche delle principali società partecipate smentisca il presidente, visto che analizzando i consiglieri di 14 società partecipate (le principali, ora in fase di rinnovo) su 44 consiglieri ci siano solo 10 donne e solo una al vertice, Aida Ruffini, presidente dell'Itea. Si tratta dunque di un rapporto di 1 a 4: un po' poco.
Abbiamo scorso l'elenco delle società pubbliche, molte delle quali con cda scaduti. Ecco quelle che non hanno nessuna donna: Aeroporto Caproni, Aeroporto Catullo, A22, Cassa Trentino, Trentino Network, Trento Fiere, Tunnel Ferroviario del Brennero. I consiglieri donna sono Caterina Girardi in Informatica Trentina, Livia Ferrario in Patrimonio Trentino, Paola Iamiceli in Tecnofin, Patrizia Ballardini in Trentino Sviluppo, Rosanna Parisi in Trentino Trasporti. Da segnalare che all'interno di queste 14 società, oltre all'unica presidente (la Ruffini per l'Itea) ci sonoe 2 vicepresidenti: Sandra Visintainer per Trentino School of management e Monica Dossi per Tecnofin. Insomma, i risultati, nonostante le dichiarazioni d'intenti di Dellai, sono piuttosto deludenti.

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