Case Itea gratis nei comuni periferici 

La proposta. Nell’assestamento di bilancio la Provincia inserirà la possibilità di assegnare, a prescindere dalle condizioni economiche, alloggi pubblici a giovani coppie, studenti o famiglie che vogliano trasferirsi in territori lontani dai grandi centri e a rischio spopolamento


Ubaldo Cordellini


Trento. Case Itea gratis a giovani coppie o famiglie, anche senza i requisiti, che vogliono andare a vivere nelle valli o comunque lontano dai grandi centri urbani. Nell’ambito della riforma globale dei criteri per l’ assegnazione degli alloggi pubblici, la Provincia sta pensando anche a questa misura che il doppio scopo di evitare lo spopolamento di zone periferiche e di dare una sistemazione a giovani disposti anche a spostarsi. Si tratta di case vuote, talvolta anche nuove o appena ristrutturate, per le quali nessuno fa domanda. La previsione normativa dovrebbe essere inserita nell’assestamento di bilancio di luglio insieme agli altri criteri di assegnazione, ma per il momento si tratta di una sperimentazione che interesserà solo i comuni che hanno già avanzato richiesta in tal senso alla Provincia. Si parla, al massimo, di una ventina di alloggi distribuiti su quattro o cinque comuni. Ma se la sperimentazione dovesse andare a buon fine, come spiega il dirigente generale del Dipartimento Salute e Politiche sociali della Provincia Giancarlo Ruscitti, questa possibilità potrebbe essere ampliata modificando la legge sugli alloggi pubblici. Infatti, al momento, la norma non prevede la possibilità di concedere gratis gli alloggi Itea. Come spiega Ruscitti, gli assegnatari pagherebbero solo le utenze e le spese condominiali per un primo periodo e poi, in una seconda fase, dovrebbero pagare anche il canone di locazione: «L’idea è quella di prevedere la possibilità di assegnare alcuni alloggi che sono già dell’Itea e sono vuoti a giovani coppie che vogliano trasferirsi in comuni lontani dai grandi centri. Si tratta di case per le quali non ci sono attualmente domande di assegnazione. Su richiesta dei comuni stiamo pensando ad assegnarle gratuitamente, per un primo periodo, prevedendo, poi, il pagamento del canone in una seconda fase. Naturalmente chi avrà queste case dovrà pagare le spese condominiali e le utenze. Intanto stiamo pensando a una sperimentazione limitata a un numero tra i 12 e i 20 alloggi da inserire nell’assestamento di bilancio di luglio. Questo perché la legge sull’Itea non prevede la possibilità di dare gratis le case. Se andrà bene si potrà allargare questa sperimentazione». Il dirigente spiega anche in che direzione andranno i nuovi criteri di assegnazione: «Inseriremo il criterio dei 10 anni di residenza in Trentino per poter accedere alle case Itea già da luglio. Ma stiamo pensando anche ad altre modifiche. Ad esempio si è visto che le famiglie fanno sempre meno figli, quindi vedremo come rivedere il punteggio per ciascun figlio». Un elemento che potrebbe riequilibrare la situazione che attualmente sfavorisce le famiglie trentine. Sulle modifiche sparano a zero i sindacati con una nota unitaria firmata da Andrea Groselli, Lorenzo Pomini e Walter Pomini: «Cgil Cisl e UIL sollecitano l’Assessora Segnana a convocarli al più presto. Sentire parlare di assegnazione di alloggi gratuita a giovani famiglie dei comuni periferici, a clochard o a giovani studenti, senza tener conto delle condizioni economiche dei possibili beneficiari e per contro di annuncio di obblighi residenziali decennali (palesemente incostituzionali), senza alcuna interlocuzione con le parti sociali, peraltro prevista dalle norme di settore, lascia veramente basiti».













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