Cane sequestrato a Dro: «Era maltrattato»

Ieri mattina blitz delle associazioni animaliste con vigili e veterinario all’azienda agricola Giuliani



DRO. L’azienda agricola Giuliani con le organizzazioni animaliste ha un conto aperto da tempo. Più volte oggetto di interventi da parte dei volontari e più volte segnalata, con esiti diversi, alle autorità. Ieri l’ennesimo episodio.

I volontari arcensi hanno ricevuto tre segnalazioni da persone diverse: nell’azienda dei Giuliani c’era un cane agonizzante, chiuso all’interno di un camion da bestiame dismesso e palesemente denurito. E tutto questo in un contesto discutibile (almeno agli occhi di un protezionista) di altri animali da allevamento custoditi in modo precario sotto una tettoia e nel cantiere di una stalla in costruzione. Ieri mattina il sopralluogo, in compagnia della polizia locale e di un veterinario dell’Azienda servizi sanitari, la dottoressa Robol. Che hanno almeno in parte condiviso e avvalorato le preoccupazioni degli animalisti, arrivati in massa e con rappresentanze di molte delle associazioni attive nel Basso Sarca: Oipa ed Ada.

Il cane, dall’apparente età di due o tre anni, è stato trovato in pessime condizioni all’interno di un furgone. Spazio che condivideva con evidenti resti di altri cani: pelo, ma soprattutto due mandibole, ad occhio appartenute a due cani di taglia molto diversa. Sono state raccolte dal veterinario che cercherà di capire cosa significhi la loro presenza lì. Comunque sia, il cane vivo, è stato posto sotto sequestro ed avviato al canile di Rovereto, dove la stessa veterinaria provinciale intervenuta a Dro ne seguirà le cure. Saranno soprattutto il verbale steso dalla dottoressa e quello della polizia locale a costituire base della denuncia per maltrattamento di animale che gli animalisti danno per scontata. Approfondimenti sono stati compiuti anche sulle condizioni degli altri animali dell’azienda agricola: 3 vitelli, 3 manze, una pecora con un agnello e due pony.













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