Bus si schianta: muore una donna

Trento. Un viaggio a Berlino programmato da mesi, i biglietti della finale di Champions League di pallavolo tra Lube Macerata e Zenit Kazan in tasca. Un’occasione per coniugare una visita alla...


Gianfranco Piccoli


Trento. Un viaggio a Berlino programmato da mesi, i biglietti della finale di Champions League di pallavolo tra Lube Macerata e Zenit Kazan in tasca. Un’occasione per coniugare una visita alla capitale tedesca con la passionaccia per la pallavolo, coltivata in anni di tifo fedele per la Trentino Volley. Una festa che si è trasformata in tragedia sull’autostrada A9, nei pressi di Bad Dürrenberg, poco a sud di Lipsia. Il Flixbus su cui stava viaggiando Cristina Pavanelli, 63 anni, di Baselga del Bondone, si è improvvisamente schiantato contro il guard-rail e si è rovesciato. Per la donna, da circa un anno pensionata dopo una vita di lavoro nelle Poste, non c’è stato scampo. Cristina Pavanelli era seduta nella prima fila del piano superiore dell’autobus, su un sedile posizionato proprio nel punto del mezzo pesante che è finito contro l’asfalto. Con la donna sono rimasti feriti, fortunatamente in modo non grave, i quattro famigliari con cui Cristina ha condiviso il viaggio: la figlia Martina Bones, che sedeva a fianco della mamma, il fidanzato di questa, Michele Tabarelli de Fatis, Michele Bones, l’altro figlio della vittima, e Daniela Pavanelli, sorella di Cristina. Solo quest’ultima se l’è cavata con varie contusioni, mentre gli altri tre hanno subito traumi più seri che hanno richiesto il ricovero in ospedale.

Il viaggio

Il gruppo ha seguito sabato sera la finale di Champions nell’Arena di Berlino, conclusasi per 3 a 1 a favore della squadra italiana, reduce solo pochi giorni prima dalla vittoriosa finale scudetto contro Perugia di Lollo Bernardi. L’ultimo post su Facebook di Cristina Pavanelli è alle 20.54 di sabato: “Complimenti bravissima Lube”, le parole di elogio alla formazione marchigiana, avversaria di tante battaglie sportive con Trento.

La tragedia

La domenica la partenza con il Flixbus, mezzo ormai scelto da tantissime persone per spostarsi anche sulle lunghe tratte, per tornare a Trento. Intorno alle 17.30 la tragedia, sulle cui cause sono in corso accertamenti da parte della polizia tedesca. Al momento l’ipotesi più probabile è che l’autista del mezzo su cui viaggiavano 75 persone (proveniente da 22 paesi diversi) sia stato tradito da un colpo di sonno. Il bus è finito prima contro le protezioni laterali e quindi si è rovesciato. Immediato l’allarme. Sull’autostrada A9, una delle più importanti direttrici nella rete stradale tedesca, si sono riversati decine di soccorritori e mezzi di soccorso: sul posto sono arrivati 8 elicotteri, 56 ambulanze e 31 veicoli dei vigili del fuoco.

Purtroppo per Cristina Pavanelli (che aveva scelto di stare in prima fila nel piano superiore perché soffre il mal d’auto) non c’è stato nulla da fare: la donna è deceduta immediatamente a casa dei gravissimi traumi riportati nell’impatto del pullman contro il guard-rail prima e l’asfalto poi. Settanta le persone ferite, tra queste i famigliari di Cristina, prima soccorsi sul posto e successivamente trasportati nei diversi ospedali della Sassonia e della Sassonia-Anhalt. Nove i passeggeri ricoverati in gravi condizioni: tra questi nessuno dei quattro trentini.

Pesanti le ripercussioni sul traffico autostradale: la A9 è rimasta chiusa per molte ore in entrambe le direzioni per permettere i soccorsi e la situazione è tornata alla normalità solamente alle 5.30 di ieri mattina.

Lo choc a Trento

Nella mattinata di ieri è arrivata a Trento la tragica notizia che ha sconvolto i parenti di Cristina ed ha destato grande sconcerto in città dove la famiglia Pavanelli (Cristina, la primogenita, aveva quattro sorelle e due fratelli) è molto conosciuta. Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente la polizia di Halle-Salle, come detto, ritiene che la causa possa essere un colpo di sonno dell’autista, non ancora ascoltato dagli inquirenti a causa della gravità delle ferite riportate.

I media di lingua tedesca hanno poi riportato una breve nota diramata da Flixbus dopo il drammatico incidente, il secondo in pochi mesi: «La nostra piena solidarietà va ai passeggeri e ai conducenti dell’autobus, nonch{ alle loro famiglie».















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