Buoni di servizio anche per assistere i neonati

Sempre più richieste mentre calano le risorse: per poter continuare a soddisfarle andranno aumentate le percentuali di compartecipazione a carico delle famiglie



TRENTO. Tra gli strumenti di conciliazione finalizzati al mantenimento ed incremento dell'occupazione femminile, i Buoni di servizio, o voucher, finanziati attraverso il Fondo sociale europeo hanno un ruolo di primo piano. Introdotti in Trentino dieci anni fa, hanno registrato un incremento notevole negli ultimi anni, con una crescita nel 2012 e 2013 di oltre il 23% annuo. Lo scorso anno ne sono stati assegnati 5.325 per circa 7 mila minori complessivamente coinvolti ed una spesa a carico dell’amministrazione provinciale di oltre 4.700.000 euro. In totale, considerando l'intero periodo di programmazione 2007-2013 del Fse, la Provincia ha reso disponibili oltre 17 milioni di euro per garantire la copertura dei servizi di cura e custodia finanziati attraverso i Buoni di servizio. Ora, per continuare a garantire tale supporto in particolare alle donne che lavorano, la giunta provinciale ha deliberato alcune modifiche per garantire per tutto l’anno 2014 la sostenibilità dei servizi di conciliazione, mantenendo invariato il parametro Icef. Ecco cha cosa in concreto per le famiglie.

1) Innalzamento dal 10% al 15% della percentuale di compartecipazione obbligatoria da parte delle famiglie per le fasce A) 3 mesi - 3 anni e B) 3 anni - 6 anni. Il che significa, per fare un esempio, che se su 750 euro di costo mensile del servizio di asilo nido la famiglia contribuiva mediamente con 75 euro, con la modifica la famiglia contribuirà con 112,50 euro (incremento di 37,50 euro mensili). Altro esempio: per i servizi 3 anni – 6 anni (scuola materna estiva) su una spesa media di 130 euro settimanali, prima la famiglia contribuiva con 13 euro, con la modifica contribuirà con 19,50 euro (incremento di 6,5 euro settimanali);

2) Innalzamento dal 10% al 20% della percentuale di compartecipazione obbligatoria da parte delle famiglie per la fascia C) 6 anni - 14 anni. Esempio: su 150 euro di costo del servizio di colonia estiva settimanale (colonie montane, marine o linguistiche) prima della modifica la famiglia contribuiva con 15 euro settimanali, in futuro la famiglia contribuirà con 30 euro settimanali (incremento di 15 euro settimanali);

3) Riduzione dell'età dei minori inseriti nella fascia C) che passa dai 16 anni ai 14 anni (corrispondente alla fine del percorso scolastico secondario di primo grado): i minori tra i 15 e i 16 anni prima trattati erano meno di 20 l’anno, permangono inalterati i servizi erogati fino ai 18 anni ai portatori di handicap;

4) Istituzione del servizio baby sitter, prima non contemplato, per i minori 3 mesi - 12 mesi come introdotto dalla Legge finanziaria provinciale 2014, per garantire l’assistenza domiciliare ai neonati. Si stima di attivare per tale ulteriore fascia di beneficiari circa 100 Buoni di servizio l’anno.













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