Bressan, festa per i 75 anni «Qui finché il Papa vorrà»

Ieri messa in Seminario con il personale della Curia, poi pranzo con i parenti «Ho ricevuto un magnifico cero che raffigura San Vigilio». Gli auguri di Avanzo


di Luca Marognoli


TRENTO. In dono ha ricevuto un cero con l’immagine di San Vigilio, «un magnifico lavoro di miniatura», dice. Ma soprattutto le tante testimonianze di affetto, vicinanza e gratitudine della comunità, dei parenti, di collaboratori e fedeli (alcune anche via e-mail).

È stata una giornata di festa e incontri ieri per l’arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, che ha compiuto 75 anni. Un compleanno che dovrebbe coincidere anche con la cessazione dall’incarico, per raggiunti limiti di età, ma sappiamo che ciò non avverrà fino a che non lo deciderà il Papa. L’arcivescovo stesso non sa fare previsioni: «Di prassi, un paio di settimane prima della scadenza, il vescovo - spiega la procedura Bressan - è invitato a dare la disponibilità a lasciare l'incarico, secondo quanto previsto dal diritto canonico. Di solito prima che giunga la risposta del Santo Padre passa mezzo anno - un anno, è successo anche che si arrivasse a tre o quattro in Austria. Dipende da diversi fattori, dalle condizioni di salute e dalla Diocesi».

Monsignor Bressan non si sbilancia, ma è probabile che il timone della Diocesi resti nelle sue mani ancora a lungo, essendo lui nel pieno delle forze e permanendo tutte le condizioni perché il suo lavoro continui in modo proficuo. «Finché non accetta il Santo Padre, si rimane in carica piena. Da quando il Papa scrive, si diventa amministratore apostolico per alcuni mesi finché non arriva il nuovo vescovo, il cui nome solitamente è indicato nella stessa lettera». Nulla cambia dunque per la comunità cattolica trentina e per il calendario di scadenze e appuntamenti già concordati.

«Sono stati anni intensi, vari, ricchi, partendo dall’esperienza di cappellano in poi», dice monsignor Bressan. Dal 25 marzo 1999 alla guida della Diocesi trentina, è nato a Sarche, dove fu battezzato l'11 febbraio; sacerdote dal 1964, è stato nunzio apostolico per 10 anni in Oriente, poi alla Segreteria di Stato ad occuparsi dei rapporti con gli organismi internazionali, prima di venire inviato a Ginevra, nel 1978, all'Ufficio delle Nazioni Unite.

Ieri ha celebrato la messa per tutto il personale della Curia e i suoi collaboratori. «È stata un'idea loro: ci siamo trovati in Seminario alle 11. Mi è stato fatto dono di un cero particolare che ho molto apprezzato. Poi sono stato a pranzo al ristorante con fratelli e sorelle, cognati e cognate. Nel pomeriggio c’è stato un altro momento di incontro con i miei collaboratori e i loro parenti. Domani invece (oggi, ndr) ci ritroveremo tra compagni di classe di ordinazione, alle 12.30 alla canonica di Lizzana, come ogni anno». A Bressan anche gli auguri di Chiara Avanzo, presidente del consiglio regionale, che ne ha evidenziato le «capacità come guida della Diocesi trentina e le doti umane».













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