la nostra inchiesta

«Borgo-Pergine: 20 minuti di ritardo»

Nuove segnalazioni sui disservizi dei servizio pubblico: «Se saltano le coincidenze, genitori devono mettersi in auto»



TRENTO. Continuano le segnalazioni sui problemi e i disservizi del trasporto pubblico in provincia. Tante sono infatti le mail che arrivano al Trentino attraverso la mail che è stata creata appositamente (trasporti@giornaletrentino.it) e sul sito del giornale è possibile scoprire quali sono i nodi più difficile e conoscere le esperienze di chi usa quotidianamente i mezzi. Ma ecco alcuni dei problemi che sono stati evidenziati.

LA MAPPA INTERATTIVA DEI DISSERVIZI

«Volevo portare a conoscenza - scrive un lettore - la mancanza di collegamenti fra i treni che si fermano a Ora e le corriere (autobus) che salgono nelle valli di Fiemme e Fassa . La maggioranza dei giorni bisogna andare a prendere i ragazzi che arrivano a Ora perché l'autista non aspetta se il treno è in ritardo. E si incrocia la corriera che risale vuota. Questo crea notevoli disagi alle famiglie che devono essere sempre a disposizione».

E ancora la lettera di Giulia. «Buongiorno, nessuno mette in dubbio l’utilità e l’importanza della presenza di mezzi pubblici con cui spostarsi sul territorio Trentino, soprattutto per chi come me, per svariati motivi, non ha la possibilità di usare l’automobile. Molto spesso, però, i viaggi di noi pendolari diventano un’odissea a causa del malfunzionamento di tali mezzi. Non più tardi di ieri sono arrivata in ritardo al lavoro perché il mio treno, partito da Borgo alle 06.24 è arrivato a Pergine con un ritardo di venti minuti. Qualcuno potrebbe obiettare che qualche disguido può succedere anche per chi si sposta in macchina, ma non si può negare che con i treni questa sembra essere la regola più che una rara eccezione!

Le corse ferroviarie sono ripartite il 10 settembre e ad oggi (27 settembre) i treni da me presi hanno subito forti ritardi almeno in tre occasioni. Ad esempio, la scorsa settimana lo stesso treno sopra citato ha subito un ritardo di almeno mezz’ora a causa di un passaggio a livello aperto e qui sorge un’altra domanda: a cosa è servito spendere milioni per mettere in sicurezza le stazioni di Roncegno Terme e Caldonazzo con dei sottopassaggi pedonali se poi le sbarre dei passaggi a livello sulle strade rimangono aperti? Altro problema che vorrei sollevare è l’utilità, o meglio l’efficienza della presenza di controllori a bordo del treno dal momento che trascorrono l’intero viaggio chiusi nella cabina di comando ed escono solo per richiudere le porte nelle varie fermate. Io sono una pendolare da molti anni e pago regolarmente il mio abbonamento annuale che sono tenuta a convalidare ad ogni mia salita sul treno a soli fini statistici. Quotidianamente vedo salire persone sprovviste di biglietto, italiane e non, alcune delle quali si vantano pure di aver viaggiato senza pagare».

Un’altra segnalazione arriva dalla val di Non: «Ho notato che l’autobus delle 17.10 da Cles a Fondo via Revò è strapieno e molte volte qualcuno resta a piedi o le persone adulte non riescono a salire. Non si potrebbe mettere un bis almeno fino a Revò visto che ci sono autisti fermi? La stessa cosa succede alle 12.25».













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