il caso ad arco

Bollo pagato in ritardo, «multa» da 10 centesimi

Equitalia inflessibile con un automobilista arcense. Che ha saldato il conto. Aveva un debito di 1 centesimo: gli altri 9 sono stati calcolati come interessi



ARCO. Certo non ha avuto bisogno di portarsi dietro il libretto degli assegni o la carta di credito, per pagare il debito di dieci centesimi maturato, nel corso degli anni, per il pagamento del bollo della propria automobile.

Protagonista di questa classica vicenda da burocrazia inflessibile, un cittadino arcense che nei giorni scorsi si è visto raggiungere - con una notifica da Equitalia, agenzia addetta alle riscossioni - dalla richiesta di saldo che lo ha lasciato quasi a bocca aperta.

Tutta colpa di un lieve ritardo con cui, un anno, l'automobilista arcense ha provveduto al pagamento dell'imposta di possesso del proprio veicolo: infatti, nel versare quanto dovuto non sono stati calcolati gli interessi maturati nel frattempo e così la sua posizione è risultata debitoria, per diverso tempo, di dieci centesimi (in realtà si tratta di 1 solo centesimo di euro, più 9 centesimi di mora) finché l'uomo, nei giorni scorsi, ha provveduto al pagamento di quanto dovuto per mettersi in regola ed evitare così in futuro ulteriori sanzioni a suo carico.

Certo, se si dovesse calcolare il tempo perso dal cassiere di turno per incassare i 10 centesimi e quello che è servito all'arcense per mettersi in regola (senza calcolare i costi materiali della notifica da parte di Equitalia Spa) verrebbe da chiedersi se ne è valsa la pena. Ma anche questa è la burocrazia italiana, che non tiene conto del buon senso.

(gl.m.)

 













Scuola & Ricerca

In primo piano