Al Teatro Sociale

Blanchard: aspettiamoci altre crisi, ma ora sappiamo affrontarle

L'ex capo del Fmi chiude il Festival dell'economia: combattere le disuguaglianze



TRENTO. Il Festival dell'economia edizione 2017 si è chiuso al Teatro Sociale con l'intervento di Olivier Blanchard, economista francese che ha speso gran parte della sua vita professionale negli Stati Uniti, dal 2008 al 2015 capo economista del Fondo monetario internazionale.

Sollecitato da Tito Boeri, Blanchard si è concentrato su due eventi cruciali nelle economie di mercato, le fluttuazioni (o crisi) economiche e la crescita della disuguaglianza. Riguardo alle prime, ed esaminando anche la recente crisi originatasi dai mercati finanziari, la sua risposta è interlocutoria: non è possibile azzerare il rischio di nuove crisi provocate essenzialmente dal meccanismo dell'indebitamento, quello che si può fare è cercare di ridurlo al minimo ed attutirne gli effetti.

Per quanto riguarda la disuguaglianza, secondo Blanchard vi sono invece sufficienti strumenti per "correggerla", ovvero per introdurre strumenti redistributivi della ricchezza, ad esempio per ridurre il divario fra l'1% con livelli di reddito elevatissimi e tutti gli altri (mediante la leva fiscale) o anche per tutelare i lavoratori che perdono il lavoro e aiutarli a ricollocarsi (con programmi di formazione adeguati). Molto dipenderà, di nuovo, dal ruolo della politica.

Infine, la disoccupazione tecnologica, creata dall'automazione: secondo Blanchard fino ad oggi i posti di lavoro creati ex-novo hanno sostituito quelli scomparsi. Il futuro è, una volta di più, incerto. Molto dipenderà da chi "possiederà" i robot, ovvero da quanto la maggioranza delle persone potrà beneficiare dalla crescita della pervasività delle tecnologie. La questione dei diritti di proprietà - e della relativa redistribuzione dei redditi - sarà fondamentale. In sintesi: sappiamo cosa si può fare - tassazione, diritti di proprietà, formazione e riqualificazione della forza lavoro, lotta ai paradisi fiscali e così via - ma è più difficile dire se ci sarà la volontà di farlo e come questi strumenti verranno utilizzati dalle diverse forze politiche.













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