Bimbi in strada senza vigili per raggiungere la mensa

Dal prossimo anno alle elementari di Denno anche alunni di Sporminore: tutti per i pasti dovranno spostarsi alle medie. Le mamme: dovevate avvisarci prima


di Fabrizio Brida


DENNO. A settembre, con l’avvio dell’anno scolastico 2017-18, la nuova scuola elementare di Sporminore, a causa della carenza di iscritti e secondo la decisione presa dalla giunta provinciale, andrà già in pensione. E così gli alunni del piccolo comune in bassa Val di Non confluiranno, in base alla preferenza espressa dalle famiglie all’amministrazione comunale, nella scuola primaria di Denno. Che però non abbonda di spazi e si trova ora di fronte ad alcune difficoltà logistiche e organizzative. Una serie di problemi, infatti, preoccupa non poco un gruppo di mamme di Denno. Su tutti il discorso legato al servizio mensa, poiché quella attuale, interna alla struttura, non è in grado di ospitare i quasi 100 bambini dell’istituto, che saranno quindi costretti a usufruire quotidianamente del pasto alla mensa delle scuole medie. Queste distano però circa un chilometro dalla scuola primaria. E come saranno raggiunte dagli alunni delle elementari? È proprio questo il punto che ha fatto e sta facendo maggiormente discutere.

Nella circolare distribuita dall’Istituto comprensivo alle famiglie a inizio 2017 non vengono fornite indicazioni al riguardo. Ai genitori sono giunte voci sul fatto che il tragitto (che prevede un tratto sulla strada principale che attraversa il paese in orario di punta) verrebbe coperto a piedi sotto la supervisione di soli quattro insegnanti. Ipotesi poi confermata durante una riunione ottenuta dai rappresentanti dei genitori ad aprile, in cui il dirigente scolastico Massimo Gaburro, alla presenza anche della vicesindaco di Denno Annalisa Pinamonti, ha confermato la necessità dello spostamento a piedi, invitando i genitori ad avanzare delle proposte per renderlo eventualmente più sicuro, visto che il vigile non potrà essere presente. Il dirigente ha suggerito di munire i bambini di un giubbotto catarifrangente per aumentarne la visibilità e di dotare la scuola di una sedia a rotelle da utilizzare in caso di necessità.

«Se si cambia un servizio importante come quello del pasto - sostengono le mamme di Denno - in una scuola che prevede la permanenza fino alle 15.30 da orario curricolare, bisognava comunicarlo. I genitori dovevano essere avvisati per tempo del fatto che il tragitto sarebbe stato coperto a piedi, in modo da poter fare le proprie valutazioni, tra cui anche quella di cambiare istituto. Quanto dovrebbe durare, poi, questa situazione? A riguardo non abbiamo ricevuto nessuna informazione».

Non è sempre detto, tra l’altro, che camminare (per di più con qualsiasi condizione atmosferica e in ogni periodo dell’anno) vada bene per tutti: ci sono situazioni in cui muoversi risulta difficoltoso, come nel caso di disabilità, malattie o infortuni. «In una circostanza del genere sono i bambini a essere sacrificati - proseguono le mamme - sarebbe sufficiente un confronto tra organi, istituzioni e genitori, e probabilmente una soluzione si riuscirebbe a trovare. Pensiamo al doppio turno in mensa, o al cambio d’orario con il ripristino del tempo normale (che prevede il “rompete le righe” a mezzogiorno). È evidente come la scelta attuata vada contro i diritti dei ragazzi e delle famiglie. Riteniamo che tutto si possa risolvere con la volontà, il dialogo e la collaborazione. Per ora certamente mancanti».

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