Bilancio, ok in giunta Rossi: fuori dalla crisi 

Il presidente della Provincia: «Segnali economici positivi» Vale 4 miliardi e 700 milioni. Le novità nei vari comparti


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Disco verde in giunta per il bilancio 2018 della Provincia. Senza colpi di scena clamorosi rispetto alla prima lettura offerta in maggioranza sette giorni fa dal governatore Rossi ma con ulteriori conferme che la crisi economica in Trentino dovrebbe essere finalmente alle spalle: «Gli indicatori ci parlano di una ripresa ormai consolidata, che è diventata strutturale. La crescita del PIL passa dallo 0,9 ad almeno l’1,6 (stima prudenziale) nel 2018. Il venir meno del patto di stabilità e la riduzione degli sforzi per concorrere al risanamento dei conti del Paese liberano oggettivamente delle risorse importanti».

Ed eccole queste risorse: 5.329 i milioni di euro (4.743 milioni al netto di partite di giro e poste che si compensano in entrata e in uscita) ed una tranquillizzante mancanza di segni meno. Una manovra che per i maligni ha anche dei riflessi elettorali (è l’ultima prima del rinnovo del Consiglio provinciale nell’autunno prossimo) ma che gode soprattutto di un cambio di clima economico che si rifletterà anche sul rating del Trentino che è stimato in crescita: «Chi recita il mantra della spesa corrente rispetto agli investimenti, forse non sa che in questa forbice, 70/30, è prevista anche una percentuale virtuosa del miglioramento di servizi che hanno dei costi: pensiamo al nuovo cadenzamento del trasporto pubblico nelle valli o alle mense scolastiche» ha detto Ugo Rossi.

Nella finanziaria vi è un passaggio molto interessante per quanto riguarda il rafforzamento del controllo del territorio: il turn over non varrà per la polizia locale, ovvero se un vigile urbano andrò in pensione verrà sostituito. Tema che sarà di sicuro gradimento del sindaco Andreatta: per la formazione della polizia locale è previsto lo stanziamento di 1,8 milioni di euro.

I principali capitoli riguardano un’accelerazione dei pagamenti alle imprese: il venire meno del patto di stabilità permetterà un piano straordinario che vale, per i primi tre mesi, 110 milioni di euro.

Le opere pubbliche godono di grande attenzione e valgono da sole 1250 milioni che, se si considerano anche gli investimenti degli enti locali, salgono a 1.710 milioni. Per la mobilità il documento economico della Provincia prevede (spesa 20 milioni di euro) di sostituire gran parte degli autobus per il trasporto pubblico. La gestione del servizio vale 81 milioni e altri 23 milioni sono trasferiti ai Comuni a questo scopo.

Per il settore economico c’è grande attenzione: con le imprese che potranno godere a regime di un alleggerimento della pressione fiscale che vale oltre 200 milioni di euro. Qui è confermato anche un credito di imposta che pesa per 7 milioni e che si aggiunge ai 13 milioni di credito di imposta che già erano state attivati.

Per quanto riguarda la ricerca sono previste assegnazioni per fondazioni e consorzi per un totale di 94 milioni di euro. L’Università (che Rossi ha sottolineato avere come iscritti in netta maggioranza studenti di fuori provincia) avrà una dotazione economica di 122 milioni di euro. Per lo sviluppo turistico è previsto un capitolo di bilancio che vale 53 milioni di euro, con il grosso che andrà ancora in promozione. Il comparto agricolo può contare su 140 milioni. Poco meno di 70 milioni andranno impiegati nell’edilizia abitativa, con un rilancio anche della attività di costruzione dell’Itea. Per una finanziaria che è stata definita “green” gli interventi di ripristino e salvaguardia del territorio pesano per 130 milioni. Sempre alto l’impegno nel comparto del lavoro: il Progettone da solo vale 50 milioni di euro, gli altri interventi pesano per 60 milioni. Molto articolato (e rinnovato) l’intervento sul welfare con 189 milioni, spiegati nella tabella di questa pagina. Voce molto pesante quella della scuola con una dotazione di 742 milioni di euro, formazione compresa. La spesa, comprensibilmente più elevata, resta quella per la salute con un esborso da un miliardo e 300 mila euro. Per le politiche giovanili ci sono 5 milioni. Legge finanziaria ai gruppi consigliari da domani, da metà dicembre in aula.













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