Bicidoc, la tecnologia a due ruote

Pergine, ha preso il via ieri a San Patrignano il decimo corso di alto artigiano per le biciclette


di Gianluca Filippi


PERGINE. Una giornata particolare quella di ieri a San Patrignano. Si è, infatti, alzato il sipario sull’edizione numero 10 di Bicidoc, scuola dell’alto artigianato e della tecnologia della bicicletta. Sui banchi di scuola una ventina di giovani pronti a misurarsi con un fitto programma di lezioni e laboratori che consentirà loro di conoscere i segreti riguardanti la produzione artigianale di telai su misura, farli diventare bravi artigiani della costruzione di biciclette di alta qualità, in una terra, come il Trentino, che ha una grande storia di produzione e di campioni delle due ruote.

La presentazione della nuova edizione celebra un altro importante anniversario, ricordato dal direttore della comunità Luigi Bertacco: «Oggi assistiamo alla lezione numero 500 nei 10 anni di Bicidoc. Un risultato davvero inaspettato pensando agli albori di quello che allora sembrava una follia». Un progetto che era nato per valorizzare da una parte la grande specializzazione del laboratorio di San Patrignano (che ogni anno produce circa 3-400 telai in carbonio) e, dall’altra, per promuovere la conoscenza e l’integrazione degli ospiti della comunità. «Ci tengo molto ai rapporti che riuscirete a legare con i nostri ragazzi», ha aggiunto Bertacco rivolgendosi ai partecipanti. «Vi invito a vivere a loro contatto per conoscere le loro capacità e le loro storie. Vi renderete conto che questo è un posto di vita, dove i ragazzi vengono per riappropriarsi della libertà».

A presentare la nuova edizione non mancava Giacomo Santini, che coordina il progetto fin dall’inizio, accanto al direttore del settore ciclo dell’Ancma (Associazione nazionale costruttori di cicli e motocicli) Piero Nigrelli, al presidente della Federazione ciclistica italiana del Trentino, Dario Broccardo e al progettista di telai Andrea Pesenti.

Gli iscritti provengono da un po’ tutta Italia e le richieste sono state tali da non poter essere soddisfatte tutte. Il programma prevede una sessantina di ore di lezione tenute dal corpo docente della Facoltà d’Ingegneria di Trento e da altri tecnici professionisti che lavorano nel laboratorio di San Patrignano. Oltre ai già citati nel gruppo docenti vi sono anche Claudio Migliaresi (Professore Ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali), Gianni Pegoretti (Tecnico telaista), Fabrizio Fagioli (Professore e Responsabile Tecnico Scientifico Velosystem), Oswald Gasser (Ingegnere dei materiali) e Antonio Attanasio (meccanico professionista). Un team di grande qualità dunque.

Dietro il progetto vi è la volontà di rilanciare un settore in cui l’Italia ha sempre avuto una grande tradizione, che è un po’ andata a sfumare con la globalizzazione, come ci conferma il telaista Gianni Pegoretti: «Ormai la produzione è standardizzata e viene fatta tutta nei paesi dell’estremo oriente, come la Cina. La cultura della bici su misura ha perso un po’ di appeal ed è per questo che noi cerchiamo di formare dei professionisti che riescano a trasmettere ai clienti la grande qualità del lavoro fatto in laboratorio».

Le lezioni sono partite ieri e si concluderanno a maggio con gli stage pratici.

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