Bezzi: «Da Guadagnini accuse troppo generiche»

Mezzolombardo, sul “Martini” snobbato dagli studenti la replica del dirigente: «La scelta della scuola è complessa, non dipende solo dagli insegnanti»


di Andrea Asson


MEZZOLOMBARDO. Non s'è fatta attendere la risposta degli insegnanti delle scuole medie di Mezzolombardo. Accusati dall'assessore all’istruzione Roberto Guadagnini, nel consiglio dello scorso lunedì, di indirizzare gli studenti delle terze classi verso i licei di Trento e Cles e non verso il Martini di Mezzolombardo e di essere quindi tra le principali cause del sempre più esiguo numero di nuovi iscritti nella scuola della borgata rotaliana.

La replica è di Andrea Bezzi, il dirigente dell'Istituto comprensivo chiamato in causa da Guadagnini: «Non è volontà della scuola innescare una polemica in merito alle dichiarazioni dell’assessore. È intenzione dell’istituzione scolastica, a tutela dell’immagine dei suoi insegnanti, chiedere chiarimenti ufficiali all’assessore in merito a quanto affermato. Gli stessi docenti vogliono sapere a chi si riferiva nelle sue esternazioni, poiché dire alcuni è come gettare fango su tutti».

Bezzi si sofferma anche sul lavoro di orientamento che da sempre viene fatto dall’Istituto comprensivo in stretta collaborazione con il Martini di Mezzolombardo: «Si tratta di un’attività continua nel tempo e coinvolge insegnanti, studenti e genitori. Ricordo i molteplici progetti di ricerca svolti dagli insegnanti delle medie insieme a quelli del Martini in un’ottica di verticalizzazione, come ad esempio i piani di studio e il Clil (insegnamento di una disciplina in una lingua straniera). Ci sono poi le attività svolte dagli studenti del Martini a favore dei nostri alunni (progetto compiti, lezioni di statistica, peer education sulle droghe, visita studenti americani), le serate a tema per i genitori di entrambe le scuole su internet, droghe, devianze giovanili e genitorialità». Solo il 19% degli studenti delle medie di Mezzolombardo si è iscritto in quest'anno scolastico da poco incominciato a uno dei corsi del Martini. Andrea Bezzi vuole dire la sua su questo dato: «È evidente che la scelta di una scuola è un'operazione complessa nella quale entrano in gioco numerose variabili, come ad esempio l'offerta formativa e le aspettative degli studenti e della famiglia. Ridurre il tutto alle sole indicazioni degli insegnanti di terza media è estremamente semplicistico. La situazione del Martini richiede un'analisi più complessa e approfondita di quanto affermato in consiglio comunale, un'analisi che tenga conto anche del ruolo non secondario della stessa amministrazione comunale nel promuovere le scuole del suo territorio».

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