«Bene la piazza per il clima, ma la giustificazione serve» 

Venerdì lo sciopero. Paolo Pendenza, presidente dei dirigenti scolastici, commenta l’idea  del ministro di non conteggiare l’assenza per il corteo: «Non penso sia un’ipotesi percorribile»


Valentina Leone


Trento. Ritiene «legittima» la partecipazione dei ragazzi alla manifestazione indetta dal movimento Fridays for future contro i cambiamenti climatici, ma «trovo meno condivisibile il fatto che sia la scuola a dire “andate”». Così Paolo Pendenza, presidente dei dirigenti scolastici trentini, commenta l’ipotesi avanzata dal Ministro all’Istruzione Fioramonti di non richiedere la giustificazione per la giornata di venerdì - dopodomani - quando in tutta Europa e non solo si terranno manifestazioni per il clima.

La posizione

«Non credo sia un’ipotesi percorribile, peraltro», spiega Pendenza. «Ad oggi, va detto, non c’è nessuna circolare ministeriale, ma al di là di questo non credo che una scuola possa non richiedere la giustificazione per eventi di questo tipo. Anche perché si creerebbe un singolare precedente: abbiamo certezza che poi tutti vadano al corteo? Perché così rischieremmo di giustificare l’assenza anche per chi magari decide di rimanersene comodamente a casa. Penso che il tema sia più che condivisibile, e che un ragazzo partecipi - prosegue Pendenza - ci sta ed è legittimo: ma credo che il richiedere una giustificazione a chi, legittimamente, scende in piazza sia anche un modo per responsabilizzare il ragazzo che ha fatto una scelta del genere. Penso che se uno studente tiene davvero a partecipare, una giustificazione la troverà sicuramente».

Il dirigente aggiunge: «Bisogna anche ricordare che la scuola ha tutti gli strumenti per coinvolgere i giovani su questo tema: quindi c’è la possibilità di manifestare certo, ma le scuole sono anche perfettamente in grado, al loro interno, di sensibilizzare e trattare il tema dell’ambiente insieme ai ragazzi».

Gli appuntamenti

Sul fronte delle iniziative, invece, l’appuntamento è per dopodomani alle 9 in via Verdi, punto di partenza del corteo che sfilerà lungo le vie della città. Una manifestazione aperta davvero a tutti, non solo agli studenti ma anche a cittadini di ogni età che abbiano a cuore il destino del pianeta. A marzo il primo corteo aveva visto la partecipazione di migliaia di studenti: numeri che a Trento non si registravano da diversi anni, segno che il tema dell’ambiente e dei cambiamenti climatici riesce a smobilitare l’opinione pubblica. Sabato, invece, i ragazzi del movimento si ritroveranno insieme alla Sat al lago di Nambino, per protestare contro i nuovi progetti di impianti sciistici nella zona di Serodoli, che stanno provocando forti malumori nel mondo ambientalista e della montagna.













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