«Basta amici degli amici: ripuliremo Piazza Dante»

Zanella del Movimento 5 Stelle lavora da mesi al programma per le provinciali «Le partecipate castrano il merito e sono un modo per distribuire poltrone»


di Luca Marognoli


TRENTO. Che sia tsunami o apriscatole per il tonno, il Movimento 5 Stelle ha in serbo diverse sorprese per travolgere il Palazzo. Cristiano Zanella, senatore mancato che ha però incamerato in un sol colpo 25.673 “gocce” per gonfiare l’onda grillina pronta ad abbattersi su Piazza Dante, tiene da mesi la barra a dritta: destinazione le provinciali di ottobre. Le politiche sono state poco più di una distrazione - spiega il commercialista - perché l’obiettivo dichiarato (lo era prima e lo rimane ora) è quello di mandare a casa la casta trentina e disarticolare i tentacoli che ha allungato sulla società civile. «Come gruppo stiamo lavorando duramente al programma: abbiamo già delle proposte scaturite da gruppi di lavoro coinvolgendo esperti del settore».

La parola ai cittadini. Queste proposte «vengono integrate dalle serate di ascolto dei cittadini: ne abbiamo fatte una decina in diversi centri, la prima a Trento nel 2010, e continueremo a farle. Le proposte dei presenti vengono votate direttamente dalla platea. La più votata, finora, è la riforma della scuola, la seconda è la riqualificazione energetica, la terza è la sburocratizzazione, molto sentita dalle imprese ma anche dal cittadino. La burocrazia è alimentata dalle lobby, che così difendono il proprio orticello, e dall'altra parte è una tassa occulta riscossa dall'ente pubblico tramite i bolli».

Partecipate nel mirino. «La Provincia come principio ispiratore deve erogare servizi pubblici: tutto il resto va lasciato all'iniziativa privata», rimarca Zanella. Vanno quindi «eliminate società come Trentino Sviluppo, che ricevono denaro pubblico sotto forma di partecipazione a progetti imprenditoriali». Sono proprio le partecipate a far gridare maggiormente allo scandalo il rappresentante dell’M5S. «Bisognerà fare subito una verifica per capire se hanno ragione di esistere. Siamo di fronte a una miriade di società di diritto privato, che però mascherano tutti gli inciuci tra politica ed elettori. Pensiamo alle migliaia di persone assunte a chiamata: tutto viene compiuto in barba all'articolo 97 (quello secondo cui “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”, ndr). Se guardi al bilancio consolidato delle partecipate della Provincia, scopri che i costi del personale ammontano ad oltre cento milioni l'anno: vuol dice che più di 4 mila persone sono assunte senza contratto, praticamente lo stesso numero dei dipendenti provinciali. L’assurdo è che da una parte bloccano le assunzioni, dall'altra assumono in queste società. I giovani non trovano lavoro anche per questo: la “longa manus” del potere locale mette lì gli amici degli amici, alla faccia del merito. Persone che poi andranno a gestire gli appalti dei politici che ce li hanno piazzati. Facendo questi calcoli ti accordi che il 30% dei voti sono di fatto controllati dalla politica, perché tutte queste persone e le loro famiglie devono poi essere “riconoscenti”». Per Zanella «il vero business della politica è questo indotto. Perché qui la gestione la fai come vuoi: non c'è obbligo di trasparenza, di rendicontazione, di pareggio di bilancio... Il debito della Provincia è mascherato all'interno di queste società. Per cambiare le cose basterebbe poco, un articolo di legge che dica che le assunzioni nelle partecipate vanno fatte per concorso pubblico».

Donne protagoniste. Altro punto al centro del programma riguarda «la partecipazione femminile sia nella politica che nel mondo del lavoro. Le donne sono le prime a sacrificarsi per la famiglia. Bisogna aiutare quest’ultima con servizi che permettano loro di avere più tempo. Come? Con gli asili nido gratuiti, per prima cosa. Ma anche prevedendo che l'ente pubblico, l'Azienda sanitaria e gli enti funzionali concedano obbligatoriamente il part-time. Stiamo discutendo una misura simile per il privato: non puoi obbligare le imprese a farlo ma puoi togliere i contributi o parte di essi a chi non si allinea. Non come prevede la legge 6, che i contributi invece te li dà se ti adegui».

Trasporti gratuiti. «Io a Paolo Vergnano siamo andati fino in Estonia a una conferenza internazionale sul trasporto pubblico gratuito. I costi in Trentino sono 100 milioni, il 90% già coperto dal pubblico. Con 7 milioni quindi potresti non far pagare il biglietto. In una città belga si è constatato che così facendo gli autobus sono più pieni, i costi sono aumentati del 20-30%, ma il traffico si è drasticamente ridotto, servono meno parcheggi, c’è meno smog, gli spostamenti sono più veloci e le attività del centro hanno iniziato a rivivere. Inoltre Trentino Trasporti ha delle sacche di inefficienza notevoli: due società con due Cda e due presidenti...».

Stop alle Comunità di valle. Per il candidato dell’M5S le Comunità «creano confusione e sono il “refugium peccatorum” dei trombati della politica».

Costi della politica. «Bisogna dimezzare le indennità ai consiglieri», attacca Zanella. «Togliere soldi dalla politica per avere una politica sana. Ma anche gli incarichi interni per i collaudi sono una cosa scandalosa. E pure gli ex dirigenti che diventano consulenti appena pensionati».

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