Baracetti: «Farò ripartire Trento» 

Verso il voto del 3 marzo. Prima uscita per il candidato sindaco del centrodestra con i partiti che lo sosterranno in campagna elettorale Progetto Trentino di Grisenti resta fuori, presenti gli Autonomisti popolari. L’avvocato: «Ho una visione per i prossimi 10 anni»



Trento. C’era un bel sole ieri in piazza Duomo alla presentazione del candidato sindaco del centrodestra Alessandro Baracetti. Non c’era invece, ma lo si sapeva, Silvano Grisenti in una città sospesa tra la voglia di festeggiare il carnevale e la paura per il Coronavirus. Baracetti ha parlato con la voce roca per l’emozione ma anche per via di corde vocali non ancora abituate a sgolarsi per ore: dopo due settimane passate a studiare da candidato sindaco, l’avvocato giuslavorista ieri era atteso ad una prima “politica” con qualche assaggio se non proprio di programma almeno “programmatico”: ma alla strana conferenza stampa all’aperto non ha affidato granchè, anzi, di quello che intende fare se dovesse varcare il fatidico portone di palazzo Thun.

Gli applausi dei presenti sono sgorgati spontanei quando Baracetti ha scandito «Io sono uno tosto e che quando stringo un osso tra i denti non lo mollo», facendo sorridere speranzosi anche i diversi simpatizzati della Lega sino ad allora non particolarmente gratificati dalla “moderatezza” del candidato che dal giorno uno sfoggia, a mo di feticcio portafortuna, delle pedule da montagna con i lacci rossi. Lo hanno accolto i rappresentanti dei partiti della coalizione. Barbara Balsamo degli Autonomisti Popolari ha negato che il partito di Walter Kaswalder sia tentato di raggiungere il terzo polo (sì quello dove ci sarà Silvano Grisenti e Progetto Trentino) e ha detto che il presidente del Consiglio, sì Kaswalder, non era presente alla presentazione perché non vuole sia messa in dubbio la propria equidistanza. Poi c’era la vice coordinatrice Gabriella Maffioletti per Forza Italia, il segretario della Lega Mirko Bisesti con la parlamentare della città Martina Loss. Poi, a coppie, i due consiglieri provinciali de La Civica Vanessa Masè e l’assessore Mattia Gottardi, e i rappresentanti di Fratelli d’Italia, il senatore Andrea de Bertoldi e Francesca Gerosa. Tutti ad augurare buon lavoro a Baracetti assicurando che il lavoro dei rispettivi partiti a suo supporto non mancherà. Claudio Cia, Agire, ha aggiunto (senza che nessuno glielo chiedesse), che non è vero che qualcuno dei cespugli abbia mai alzato la cresta e che, meno che mai, erano stati da loro sventolati appetiti personali.

Bene, prima di tornare a Baracetti, occorre dire che alla conferenza era presente Agostino Carollo agghindato da capellaio matto che ha seguito tutto trasmettendo in diretta Facebook e che in piazza Duomo, a guisa di processione, è passato il gazebo di Futura con il capogruppo Paolo Ghezzi (sfrattato dalle vie attigue causa carnevale) impegnato a cercarsi una diversa collocazione. Visto passare, ma è pur sempre la piazza più centrale di Trento, anche il candidato sindaco del centrosinistra Franco Ianeselli con la sua “ombra” in campagna elettorale Moreno Mazzurana.

Baracetti ha esordito - leggendo da qualche paginetta appoggiata ad un vasetto di fiori - dicendo di «essere emozionato perché non abituato a questo tipo di platea. Per me questa è una giornata importante e bellissima. Abbiamo costruito una squadra unita ed animata da un sentimento comune: andare assieme per dare a Trento un’opportunità, quella di essere migliore. In questi giorni sto raccogliendo emozioni ed idee che voglio fare mie. Trento ed i suoi cittadini non possono più accontentarsi e debbono poter essere ambiziosi. Il miglioramento passa per il cambiamento ed ognuno di noi può diventare protagonista e lo deve diventare. Io ci credo: inizio questa avventura con infinito entusiasmo e tanta voglia di fare. Trento purtroppo negli ultimi anni si è assopita. E’ sempre stata gestita con una continuità che è diventata immobilismo. L’amministrazione uscente si è adagiata, senza rinvigorire alcunché della città: io voglio destare Trento e dare voce a quella società silente ed operosa, fatta di gente che ha virtù e qualità ma che è sempre rimasta nelle retrovie. Trento deve avere il prestigio di capoluogo della Provincia, snodo di relazioni ed internazionali. Accogliente per tutti quelli che vi vivono e vi vengono - ha detto tra qualche mormorio». Poi Baracetti ha detto di avere una “vision” di oltre un decennio. La spiegherà in questi due mesi.G.T.













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