Bancari, piano per gestire gli esuberi 

In due anni chiusi 80 sportelli. All’assemblea della Fabi bordate al Sait: «I lavoratori pagano errori della dirigenza»



TRENTO. La sfida più difficile che il comparto creditizio cooperativo sta affrontando è quello della gestione degli esuberi. Un problema che si è manifestato con le prime fusioni delle banche che hanno comportato un calo immediato degli sportelli e una conseguente diminuzione di personale. Le Casse Rurali sono state ridotte di un terzo (da 41 a 25 e saranno meno di 20 al termine del 2018 ); sul territorio in due anni, sono stati chiusi 80 sportelli. Sono questi i numeri emersi nell'ambito dell'assemblea elettiva del sindacato di categoria Fabi che si è svolta ieri al Grand Hotel Trento: «Per fortuna - ha detto il segretario uscente Domenico Mazzucchi - che con un nuovo istituto di valenza nazionale abbiamo salvaguardato 700 lavoratori. Un modello che potrebbe essere esportato anche in altre realtà e col quale siamo riusciti a non far pagare ai dipendenti i riassetti aziendali, in parte anche forzati». Pur facendo parte dello stesso mondo cooperativo, nell'ambito dell'assemblea non sono mancati affondi polemici nei confronti del Sait: «Una realtà nella quale - è stato detto - i lavoratori pagano le scelte commerciali sbagliate di una dirigenza che non si dimette». Nel caso dei bancari è stato creato un ente bilaterale - da una parte azionisti e dipendenti bancari e dall'altra la Provincia - che con 8 milioni di euro ha finanziato lo" scivolo" verso la pensione col prepensionamento di 165 lavoratori, a cui è corrisposta l'assunzione a tempo indeterminato di 31 giovani; il terzo aspetto è quello dei corsi di formazione per i dipendenti di un comparto in costante evoluzione. Facilitando le uscite volontarie si è arrivati ad ottenere un risparmio del 10% del monte stipendi. «Tutti i gruppi bancari sono in fase di contrazione - ha affermato Mazzucchi - i piani industriali di Unicredit, Intesa San Paolo che in Trentino ha acquisito BTB e gli sportelli della Banca Popolare di Vicenza; Banco Popolare BPM, BNL e MPS, prevedono entro il 2019 un'ulteriore riduzione di 100 lavoratori. La nostra soddisfazione almeno nell'ambito delle Casse Rurali, è quella di aver evitato i licenziamenti che non dovrebbero nemmeno esistere nella filosofia della cooperazione». Sono 2934 gli iscritti alla Fabi di cui il 70% proviene dal credito cooperativo, la percentuale rimanente corrisponde al 50% dei dipendenti delle banche ordinarie. Il nuovo consiglio direttivo provinciale: Filippo A Beccara, Sergio Anderle, Franco Antolini, Andrea Bort, Tatiana Brunello, Samuele Campestrin, Gabriele Carpentari, Rocco D'Alessandro, Sabrina Dapor, Gianni Debiasi, Maria Chiara Demattè, Enrico Finazzer, Stefano Fontana, Sabrina Gasperi, Chiara Giampietro, Igor Gilmozzi, Michele Laghi, Paolo Leonardelli, Paola Lepore, Nadia Massena, Domenico Mazzucchi, Maria Rita Melchiori, Davide Morelli, Sabrina Pasquali, Andrea Passerini, Elio Pedrotti, Mauro Rizzi, Paolo Vita, Alessio Zanoni.

(d.p.)













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