«Autonomia malata Sogno un Trentino meritocratico»

Il leader di Forza Trentino: basta con le raccomandazioni e gli amici degli amici, il dellaismo ci ha addormentati


di Luca Marognoli


TRENTO. Non vogliono privilegi e chiedono che siano tolti anche retroattivamente. Bocciano l’«approccio feudale» di Dellai. Sono pronti ad alzare la voce come Grillo, ma anche ad andare a caccia dei documenti in base ai quali circostanziare le loro obiezioni. I grillini promettono battaglia anche in Trentino. Parola del candidato presidente, Filippo Degasperi.

Degasperi, la campagna sta volgendo al termine e lei è “nuovo del mestiere”: è stata come si aspettava? Ne esce più entusiasta, gratificato, deluso, stanco...

Entusiasta perché ho avuto il riconoscimento di tante persone sulla bontà del lavoro fatto, un po' deluso perché vedo che i trentini preferiscono ancora trovarsi a ricambiare favori invece che cambiare sistema. Alcuni mi hanno risposto che non possono votare per noi perché nel paese dove vivono controllano le preferenze. Gli fanno mettere la crocetta su candidati non del proprio territorio per poter andare poi a verificare.

Possiamo chiamarla grillino o non le piace?

Finché non troviamo un'alternativa va bene. Non vorrei essere confuso però con chi si è arrogato il titolo di Grillo del Trentino.

Bene: i “grillini” a Roma danno dei ladri agli altri parlamentari. Non le sembra uno sparare nel mucchio? Un po' qualunquistico per lo meno come approccio?

Bisogna vedere qual è l'obiettivo: se è di fare riflettere su un determinato argomento quello di fare una sparata è uno dei modi. É come succede con Grillo, che fa da megafono, ma poi ci sono sul territorio le persone che approfondiscono gli argomenti. Nel caso del tunnel del Brennero siamo andati a incontrare tutti i comitati contro la Tav a Besenello, quelli altoatesini e l'amministratore delle Autostrade. Il riferimento fatto in aula era specifico, si parlava di rimborsi ai partiti. Fraccaro diceva: c’è stato un referendum che ha bocciato il finanziamento pubblico e voi i soldi continuate a prenderli. Come si devono chiamare?

C'è chi vi accusa a livello nazionale di dire sempre di no. In Trentino sarete più “collaborativi” con le altre forze politiche?

Non siamo noi a dire sempre di no. Ad esempio, sull'abolizione del porcellum, Giachetti ha proposto una mozione che è stata votata da lui stesso e dai 5 Stelle: è stato il Pd a dire di no. Lo stesso quando fu proposto Rodotà e il Pd si oppose. E, ancora, Bersani: i 5 Stelle avevano dato 3 punti: l'abolizione del finanziamento pubblico, la legge elettorale e quella sul conflitto di interessi. La maggioranza rifiutò. Questo per smentire questa vulgata del no. Poi se la stampa faccia passare solo quello è un altro discorso... Fate sentire anche gli interventi della Paola Taverna, capogruppo al Senato.

Lei ha detto che voi siete l'unica forza del cambiamento: che cosa vi dà questa patente? E poi farà breccia questo messaggio sui trentini, poco inclini alle rivoluzioni?

Intanto io non ho parlato di rivoluzione, ma solo di discontinuità. Dal punto di vista della maggioranza, sono loro stessi a dire che si muoveranno in continuità, dai Verdi a tutti quelli che stanno nella coalizione: per chi vuole votarli c'è l'imbarazzo della scelta, sono 234 candidati. C'è qualche elemento di discontinuità, come il no alla Tav, presente ad esempio nel programma dei Verdi: mi domando allora cosa facciano in maggioranza. Sull'altro fronte, quello di Mosna è un giochetto per le allodole: qui la continuità è forse ancora peggiore perché riguarda la spesa pubblica. Parlano solo di fare strade e tunnel. Cosa c'è di nuovo?

Mosna e Rossi si sono scontrati sul debito della Provincia: la vostra posizione?

É ridicolo. Sull'importo del debito concordo con Mosna, ma lui si è svegliato ieri dopo 65 anni di torpore. Alle cene con il “principe” si parlava solo di pallavolo? Il debito è difficile da quantificare: Trentino Sviluppo ha acquistato degli immobili a un certo valore, ma ora, con la crisi immobiliare, quei valori non sono più veri. E il debito c'è anche lì... Noi il documento sul debito nominale consolidato lo conosciamo dal novembre 2012. E io ho 41 anni, mentre Mosna era in classe con mio papà...

Cosa promuove di quanto fatto da Dellai e i suoi nella scorsa legislatura e cosa boccia?

Bocciare mi è più facile. Direi l’approccio feudale in base al quale la Provincia controlla tutto: le risorse, le persone, gli organi di controllo, la Forestale, l'Appa, i dirigenti scolastici. Conoscono ognuno e sanno perché è in quel posto oppure no. Chiedo: perché è dovuta venire la Forestale dello Stato per fare indagini sul Monte Zaccon e perché l'Appa non si è mai mossa per rilevare il rumore in corso Buonarroti? Perché fanno chiudere la Vetri Speciali di Pergine, mentre qui nessuno si muove?

Le cose positive ha dimenticato di citarle...

Sono riusciti, con le risorse dell'autonomia, a garantire un tenore di vita invidiabile rispetto a tante altre regioni. Non tutte, perché come Pil siamo sotto non solo alla Lombardia ma anche all'Emilia Romagna.

Riuscirete a fare calare ancora i costi della politica? Lei quanto prenderà dello stipendio da consigliere?

L'altro giorno ho questionato con la Ferrari perché ha detto che l'indennità è stata ridotta del 25%. A me risulta del 9% lordo, essendo passata da 10.800 a 9.800 euro. Noi dimezziamo l’indennità: prenderemo 2.500 euro netti. Rinunciamo al trattamento di fine mandato, che è di 65 mila euro. Eliminiamo le diarie, i rimborsi elettorali e vogliamo azzerare i vitalizi di chi già ne gode, che ci costano 13 milioni. Li ricevano con il contributivo: 10 euro se hanno versato 10. Non sono affatto un diritto acquisito come dicono, ma un privilegio. E noi siamo nati per eliminarli.













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