Autonomia, chiamata su Facebook

Superate le 600 adesioni. Dai paesi c'è chi si organizza in pullman o a piedi. Ma adesso manca solo una settimana e scattano le "chiamate" dirette: una raffica via internet e facebook



TRENTO. La chiamata alla piazza questa volta corre su Facebook e via mail. Quando mancano 6 giorni alla manifestazione per l'autonomia di sabato prossimo a Trento, gli «inviti» diramati via social network dagli organizzatori sono più di 10 mila e le adesioni arrivate finora superano quota 600. Molti politici, di Upt, Patt e Pd, ma anche esponenti della società civile. La Lega per ora non si sbilancia ma non boccia l'iniziativa. No invece dal Pdl. Bandite le bandiere e le sigle di partito, quella messa in piedi da Lorenzo Baratter, storico e presidente del Museo degli usi e costumi, è sicuramente una manifestazione atipica. Una manifestazione che vuole essere bipartisan, ma che per questo sconta la difficoltà delle iniziative che hanno un promotore «meno noto».Difficile ad oggi capire se gli organizzatori riusciranno nel loro intento. Per ora le adesioni certe sono arrivate dalla maggioranza di centrosinistra che governa la Provincia. Tra i 640 che fino a ieri hanno risposto di sì all'invito su Facebook c'è molto Pd, i consiglieri provinciali Luca Zeni e Margherita Cogo, il coordinatore cittadino Vanni Scalfi, molti consiglieri circoscrizionali. Per l'Upt il consigliere provinciale Giorgio Lunelli e il vicepresidente del consiglio regionale Marco Depaoli; il segretario Ugo Rossi e il consigliere Mauro Ottobre per il Patt. L'assessore provinciale Lia Beltrami. Opinioni diverse nel mondo sindacale. Non ci sarà il segretario della Uil Ermanno Monari, mentre altri esponenti del suo sindacato (Giovanni Galluccio e Mauro Baldessari) hanno dato l'adesione. Per la Cgil sì del segretario Paolo Burli e Franco Ianeselli. Sì anche dall'Istituto di cultura cimbro, dai giovani viticoltori di Pressano, gruppi (come quello di Faedo) che si danno appuntamento per una marcia a piedi verso Trento. Aperture caute dalla Lega: «Se è una manifestazione apartitica ci saremo», dice il segretario cittadino Vittorio Bridi, «ma è chiaro che si scende in piazza contro il governo Monti che mette in discussione l'autonomia». «Una boutade che non fa male», secondo il senatore Sergio Divina, «ma forse serve a qualcuno per coprire gli sprechi trentini». No invece dal Pdl: «Semmai in piazza bisogna andarci a Roma - avverte il consigliere Walter Viola - è lì che si sta minando la nostra specialità. Sono più d'accordo con Durnwalder che con Dellai». Fare un clic, si sa, è ben diverso dallo scendere in piazza. E così gli organizzatori proseguono il loro appello a tambur battente: «Portate quanta più gente possibile». «Sarà l'inizio di un percorso che vorrebbe sfociare in un'associazione aperta per moltiplicare le iniziative», spiega Baratter. Martedì si conoscerà l'elenco dei relatori della società civile che parleranno in piazza Battisti: «Più o meno noti, scelti in base ai temi di riflessione che proporremo, dalla cooperazione al volontariato, dalle minoranze linguistiche al mondo contadino, dagli usi civici ai nuovi trentini. Perché si può essere nati altrove ma difendere oggi l'autonomia».

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