Autisti pronti allo «sciopero della pipì»

Patton: «Niente bagni, i conducenti la fanno su pneumatici e marciapiedi»


Luca Marognoli


TRENTO. C'è chi la fa sul marciapiede della rotatoria, usando l'autobus come protezione da sguardi indiscreti, chi sul "classico" muro, ma la latrina più gettonata è il pneumatico del proprio veicolo. Questo per gli uomini, naturalmente. Raggiungere il "bagno" delle femmine invece richiede spesso una scarpinata tra la boscaglia e, talvolta, anche l'attraversamento dei binari ferroviari. Ecco i servizi di cui dispongono gli autisti di Trentino Trasporti in servizio sulla tratta urbana.

Pronti ad incrociare le braccia venerdì 28 ottobre, proprio per richiamare l'attenzione su questo problema oltre che sui ritardi causati su alcune linee - accusano - dalla inadatta taratura delle percorrenze, che dimezza le loro pause al capolinea e fa arrabbiare i passeggeri. Una situazione «non decorosa né dignitosa», scrive in un' interrogazione il consigliere Marco Patton, da sempre attento alle segnalazioni dei cittadini.

Questa volta sono stati i conducenti di autobus della Faisa - Cisal a rivolgersi al popolare barbiere ed esponente dell'Upt. La richiesta, contenuta nel documento, è di posizionare dei bagni autopulenti nei punti critici, individuati in cinque capolinea: parco di Gocciadoro per la linea 7, area ex Zuffo e area Monte Baldo per la navetta parcheggi, Maso Banal di Sopramonte per la linea 6 e Villazzano e Cortesano per la 3. All'interrogazione Patton allega una documentazione fotografica che parla da sola: luoghi pubblici e marciapiedi trasformati in veri e propri gabinetti a cielo aperto. «Abbiamo iniziato la vertenza più di un anno fa», dice Paolo Saltori, del direttivo provinciale Faisa - Cisal.

«La competenza sarebbe del Comune, ma in altre città è stata l'azienda a farsi carico del problema. Trentino trasporti ha già fatto mettere questi bagni a Zambana, Cles e Crescino, all'interno delle stazioni ferroviarie. Sarebbe il caso di allargare il servizio, ma non lo ritiene prioritario». La pipì però, quella sì che è prioritaria quando scappa. E allora ecco come si arrangiano i conducenti: a Gocciadoro vanno sotto le arcate, all'ex Zuffo lungo i muri o sui pneumatici, al parcheggio Monte Baldo tra le auto parcheggiate, a Maso Banal sul marciapiede della rotatoria, a Villazzano tra le case della Grotta.

«E' un'indecenza. A Gocciadoro un bagno autopulente sarebbe un servizio in più per i cittadini, che pagherebbero 50 centesimi. Noi invece potremmo entrare con il badge». Lo stesso disagio è patito dalle autiste, che sono cinque. «A Maso Banal vanno dietro la rotonda, dove c'è una specie di ruscello, e a Villazzano 3 tra le frasche oltre la ferrovia», spiega Franco Callegari, delegato Rsu. «Siamo trattati da barboni. Non pretendiamo il bagno della Provincia con il pianale in marmo, ma neanche dover andare in campagna... In stazione un gabinetto lo abbiamo, ma è usato da 140 persone e devi fare la fila. Trentino Trasporti sostiene che quando abbiamo bisogno del bagno basta telefonare e ci mandano un collega in appoggio. Una soluzione teorica, che di fatto è impraticabile».













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