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Aumentano le separazioni «litigiose»

Secondo i dati del Tribunale di Trento le coppie che aprono un contenzioso in Trentino sono sempre di più



TRENTO. Calano i divorzi, ma aumentano le separazioni, soprattutto quelle con contenzioso. A dimostrazione che, in tempo di crisi, le coppie che si separano lottano fino all'ultimo soprattutto sulla divisione dei beni, ma anche sull'affido dei figli. Lo dicono i dati del Tribunale di Trento che mostrano come il trend sia sempre in aumento. Il fatto che, al contrario, siano in diminuzione i divorzi dimostra, secondo gli esperti, che le coppie separate non hanno interesse a compiere l'ulteriore passo per dividere definitivamente i propri destini e preferiscono aspettare, a meno che non vogliano contrarre nuovamente matrimonio. Gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2013. Presso il Tribunale di Trento sono state definite 525 separazioni, contro le 507 del 2012.

I divorzi, invece, sono stati 315 contro i 392 dell'anno precedente. Andando più nel dettaglio, si vede che le separazioni consensuali nel 2013 sono state 398 contro le 423 del 2012. Molto diversa, invece, la situazione delle separazioni con contenzioso che nel 2013 sono state 123 contro le 84 del 2012. Questo dimostra che quando il matrimonio naufraga, le coppie litigano di più. Si accapigliano per soldi, per avere la casa coniugale, ma anche per i figli. C'è chi litiga anche per la macchina o la moto, come si vede nello spot di una nota casa automobilistica. Ci sono anche storie di separazioni che ormai sono diventate una vera e proprio saga, come quelle riportate negli articoli qui sotto dove i protagonisti si combattono anche a colpi di querele penali. Spesso sulla morte del matrimonio si innescano delle vere e proprie battaglie legali. Battaglie che, la maggior parte delle volte, non portano a molto dal momento che, soprattutto in presenza di figli, la casa coniugale viene assegnata al genitore cui vengono affidati i figli.

Quando ci sono beni ulteriori, si scatenano battaglie più lunghe a meno che non vi sia l'accordo tra coniugi. Da ricordare che il costo di una separazione consensuale può andare dai 1.500 ai 5 mila euro al massimo. Se la separazione è giudiziale, invece, i costi lievitano e dipendono dalla durata della causa. Una volta definita la separazione, poi, si arriva, dopo almeno tre anni, al divorzio. In Italia la proposta sul divorzio breve è bloccata al Senato dopo essere stata approvata alla Camera. Per quanto riguarda i divorzi, nel 2013 quelli congiunti, qui non si parla di consensuali, sono stati 252 contro i 326 del 2012. I divorzi con contenzioso, invece sono stabili, 63 nel 2013 contro i 66 dell'anno prima. Da notare che il Tribunale di Trento ha il record italiano per quanto riguarda la definizione delle separazioni. I tempi medi di chiusura delle separazioni giudiziali sono di un anno e un mese, mentre i divorzi con contenzioso vengono chiusi in dodici mesi.

In tutta Italia nel 2012, le separazioni sono state circa 96 mila, di cui 64 mila congiunte e 32 mila giudiziali. Secondo quanto calcolato dagli analisti sono almeno 200 mila le coppie in attesa del divorzio breve in tutta Italia. Nel solo territorio del Tribunale di Trento, invece, le coppie in attesa del divorzio sono state stimate in circa mille e cinquecento. Ma finché la proposta del governo resta bloccata in commissione al Senato, queste coppie dovranno rassegnarsi ad aspettare i tre anni previsti dalla legge 898 del 1970. Le statistiche parlano chiaro: in Trentino nel 2012, l’ultimo anno per cui sono disponibili questi dati, ogni mille matrimoni ci sono 307 separazioni e 181 divorzi. Nel 2012 il Trentino, che nel nord era l'unico territorio a resistere sotto quota 300 separazioni ogni mille matrimoni, ha conosciuto un incremento notevole. Un dato che preoccupa sia dal punto di vista umano che da quello della tenuta sociale. Infatti, la fine del matrimonio è ormai una delle prime cause di impoverimento in Italia. (u.c.)













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