Attentato incendiario alla villa di Acquaviva

Dieci bottiglie piene di benzina contro il portone nord e nove tassi secolari Pochi danni per i padroni di casa, la famiglia di Mario Marangoni


di Mara Deimichei


TRENTO. Dieci inneschi. Dieci bottiglie di plastica piene di benzina, assemblate con del fieno e legate a nove tassi secolari e al portone del lato nord. L’attentato incendiario era stato preparato con cura e solo grazie al fatto che l’allarme è stato dato dopo pochi minuti dall’inizio del rogo, non è andato a fuoco tutto il giardino. E che giardino. Nel mirino dei piromani villa Bortolazzi ad Acquaviva che da anni è di proprietà di una delle società più note della provincia, la Marangoni. Il cavalier Mario è all’estero per le ferie d’agosto e dell’incendio dice di non sapere nulla. E nella residenza in quel momento non c’era nessuno.

Ma facciamo un passo indietro, a domenica sera quando è scattato l’allarme per l’incendio. Erano passate da pochi minuti le 23 quando alcuni passanti, dalla macchina, vedono le fiamme salire dalla villa. A bruciare - in parte - il portone secondario, quello che guarda verso Mattarello - e alcuni tassi secolari. Pochi minuti dopo ad Acquaviva arrivano i vigili del fuoco. Ci sono i permanenti di Trento e i volontari di Mattarello e inizia subito la loro battaglia contro il fuoco. Ci sono diversi focolai: uno sul portone e gli altri sulle antiche piante. Ci vogliono due ore buone di lavoro per aver ragione delle fiamme e alla fine il conto dei danni non è importante. Ma non è questo il punto. Il fatto che siano stati trovati diversi inneschi chiarisce che chi ha colpito lo ha fatto alla luce di un programma. Non è liquidabile come il gesto di un vandalo che passando dà fuoco alla pianta. No. C’è voluto del tempo per preparare gli inneschi, per legarli alle piante. In particolare sono stati assicurati ai rami più bassi ma la «struttura» avrebbe ceduto e la bottiglia avrebbe perso la benzina bruciando a terra. Poi in un attimo l’incendio - con le fiamme che hanno raggiunto il primo piano della sontuosa villa - è partito. Se i danni sono limitati lo si deve anche al pronto intervento dei pompieri perché l’incendio avrebbe potuto bruciare l’intero giardino della villa. Ad Acquaviva sono arrivati nella notte anche i carabinieri per cercare qualche traccia che li possa aiutare nelle indagini. Indagini che in questo momento non danno nulla per scontato e si stanno facendo verifiche in ogni ambito. È possibile che sia stato un gesto dimostrativo contro la Marangoni oppure contro la villa in sè che da anni è teatro di serate importanti, eventi culturali e manifestazion eleganti oltre ad essere scenografia per pellicole cinematografiche. Al lavoro per l’indagine i carabinieri del reparto investigativo e quelli della stazione di Mattarello.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano