Ateneo: sciopero dei prof, esami rinviati

Il rettore Collini ha adottato deroghe per non far saltare le lauree. Finora hanno aderito alla protesta 49 docenti



TRENTO. I professori universitari incrociano le braccia, ma cercano di limitare i disagi per gli studenti. Di solito gli scioperi si fanno per provocare il maggior danno possibile, ma i docenti sono stretti tra il senso di responsabilità nei confronti degli studenti e il senso del dovere. Saltano gli esami della sessione di settembre che dovevano iniziare in questi giorni e tenersi fino all’11 settembre. Saranno rinviati di due settimane. «Vogliamo dare soprattutto un segnale. Alla base delle sciopero ci sono molte richieste che sono rimaste inascoltate. Tutti si sono soffermati sulla richiesta di sbloccare gli scatti di anzianità che per noi sono bloccati da sette anni. Ma noi protestiamo anche contro la precarizzazione dei giovani ricercatori, per chiedere maggiori risorse per la ricerca, per essere valutati con criteri più oggettivi e per un miglioramento generale del clima all’interno delle Università», spiega Paola Masotti, professoressa di scienze merceologiche al Dipartimento di Economia una dei 49 docenti e ricercatori dell’ateneo di Trento che hanno firmato il documento presentato al Comitato di garanzia per illustrare le ragioni dello sciopero.

La protesta è stata considerata legittima e ci sarà. La professoressa Masotti spiega che i disagi saranno contenuti: «Io domani (oggi per chi legge ndr) avrei dovuto avere esami, però, dal momento che sciopero, saranno rinviati di almeno 14 giorni». Quindi la sessione di settembre non salterà e al massimo per gli studenti ci sarà un rinvio di due settimane.

Il rettore Paolo Collini ieri ha scritto una lunga lettera ai docenti e un’altra missiva agli studenti per spiegare nel dettaglio come comportarsi. Uno degli aspetti più importanti riguarda gli studenti che hanno intenzione di laurearsi a fine settembre ma che ancora devono sostenere esami. Il rettore ha spiegato che viene concessa una deroga sui termini che devono trascorrere tra l’ultimo esame sostenuto e la discussione della tesi di laurea. Quindi lo sciopero di questi giorni non dovrebbe far saltare nessuna laurea. Infatti gli esami possono essere rinviati di due settimane, ma si potrà subito dopo sostenere anche la discussione della tesi. Come spiega Federico Crotti, presidente del Consiglio degli studenti, «questo è importante per chi deve laurearsi. A Sociologia ci sono le lauree triennali e grazie a questa deroga non salteranno. All’inizio eravamo preoccupati, ma possiamo dire che sono state prese misure per ridurre al minimo i disagi». Quanto all’affluenza, in pochi si sbilanciano. Quello che si sa è che in 49 hanno firmato il documento, ma in molti potrebbero aderire anche senza aver firmato. (u.c.)













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