Ateneo, il giorno della verità

Oggi vota il Senato accademico: presidi verso il via libera alla terza bozza. Il presidente dell'Ateneo Cipolletta: "Spero in un clima più sereno". Ma i ribelli chiedono un'altra proroga


Jacopo Tomasi


TRENTO. È arrivato il giorno della verità. Oggi si riunirà il Senato accademico e l'unico punto all'ordine del giorno è il voto sul nuovo Statuto dell'Università "provincializzata". Il verdetto è nelle mani dei presidi delle sette facoltà, che sembrerebbero orientati a dare l'ok al testo. Intanto, il presidente dell'ateneo Innocenzo Cipolletta spera nel via libera e in un clima più sereno. La riunione decisiva del Senato accademico arriva dopo mesi intensi, infuocati. Buona parte della comunità accademica trentina ha bocciato le prime due bozze scritte dalla commissione Statuto, come dimostrano le petizioni firmate da 400 e 500 persone.

Molti docenti, soprattutto a Giurisprudenza ed Economia, hanno aspramente critica l'operato dei commissari, giudicando insufficiente il coinvolgimento delle diverse anime dell'Università. Tra i più critici c'è anche Giovanni Pascuzzi, ex prorettore, che si è dimesso proprio in segno di protesta per la gestione della questione Statuto da parte del rettore, Davide Bassi. Per questo, i "ribelli" nelle ultime settimane hanno fatto pressing sui presidi delle facoltà affinché boccino anche la terza bozza e chiedano una proroga di tre mesi (fino a giugno) per rivedere i nodi cruciali del testo (su tutti: le modalità per le modifiche statutarie e l'elezione del rettore).

I presidi negli ultimi giorni sono stati abbottonatissimi, consapevoli della loro grande responsabilità. Hanno letto attentamente il testo che il rettore gli ha inviato venerdì sera ed hanno accolto con soddisfazione la modifica del consiglio d'amministrazione, con un ruolo più forte del comitato nomine che va incontro alle loro richieste e tende ad equilibrare il rapporto tra Università e Provincia, alleggerendo il peso di quest'ultima (che era fortemente criticato da tutto l'ambiente accademico). Insomma, tutto lascia pensare che oggi, alle 15, i presidi voteranno sì. Il voto è a maggioranza (e ne ha diritto anche il rettore) ma l'obiettivo è quello di esprimersi all'unanimità anche per dare un segnale di compattezza all'esterno, in un momento nel quale ulteriori crepe rischierebbero di gettare ulteriorie benzina sul fuoco.

Se l'ok di Scienze cognitive, Ingegneria, Scienze e Lettere pare scontato, qualche dubbio c'è su Giurisprudenza, Sociologia ed Economia. Ma l'ultima bozza pare abbia convinto i presidi. Anche perché l'ipotesi proroga, con eventuale commissariamento a giugno della Provincia, non piace a nessuno. Chi auspica che arrivi un voto positivo è il presidente dell'Università, Innocenzo Cipolletta, che ha fatto parte della commissione. «Mi auguro che il documento venga varato - spiega - perché si tratta di un buon testo per l'ateneo. Il nostro obiettivo, sin dall'inizio, è stato quello di fare in modo che l'Università di Trento possa eccellere in tutti i settori e lo Statuto va in questa direzione». Cipolletta "dribbla" le critiche che sono state avanzate sull'operato della commissione. «Al di là dei toni a volti eccessivi - afferma - credo che il dibattito sia stato aperto ed abbia coinvolto tutti. Abbiamo ascoltato le diverse sensibilità e alla fine ne è uscito un testo positivo. La speranza - conclude il presidente - è che dopo il voto il clima torni ad essere sereno e disteso e si lavori tutti per il bene dell'Università».













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