Assalto ai corsi per disoccupati

Tutti in coda: ed erano tanti, troppi per poter essere accolti. E così in via Maccani, di fronte all’assalto dei disoccupati, gli uffici sono stati chiusi: i posti disponibili per i corsi di formazione sono 250.



Tutti in fila per partecipare a un corso per pizzaiolo, imbianchino, barista. E’ successo ieri mattina al Centro per l’impiego di Trento, giornata d’apertura delle iscrizioni per disoccupati. I posti disponibili sono 250, ma gli uffici di via Maccani sono stati presi d’assalto tanto che dalle 11 non è stato più fatto entrare nessuno per permettere alle impiegate di smaltire chi era già entrato.

Non sono mancati, di conseguenza, i momenti di tensione. Chi, verso le 11, era all’esterno della struttura, in attesa di essere accolto per compilare la domanda di iscrizione ai corsi, e si è visto chiudere la porta in faccia non l’ha presa bene, visto che l’apertura doveva essere fino alle ore 13. D’altra parte i primi erano arrivati già alle 7 del mattino per non avere sorprese. Le procedure sono iniziate alle 8.45 e i locali del Centro per l’impiego si sono subito riempiti di gente. Per motivi di sicurezza alcune persone sono state invitate ad attendere al’esterno, in modo da evitare un eccessivo sovraffollamento.

A prendere d’assalto gli uffici sono stati disoccupati, persone in mobilità, lavoratori in cassa integrazione, iscritti ai Centri per l’impiego della Provincia. Tutti in coda per potere accedere alle “opportunità formative professionalizzanti dell’Agenzia del lavoro”. Nel complesso, da ieri e per i prossimi giorni, sono aperte le iscrizioni a 13 corsi, nel corso dell’anno ne scatteranno 54. I primi partiranno il 14 febbraio e dureranno circa 3 mesi. Ce n’è per tutti i gusti: dall’aiuto cuoco al mulettista, dal pizzaiolo all’imbianchino, dalla operatrice di sala-bar al muratore. Corsi che dovrebbero insegnare un mestiere, garantire una professionalità e offrire sbocchi nel mondo del lavoro anche grazie ad un periodo di tirocinio in azienda. Corsi che, l’anno scorso, venivano pagati 5 euro lordi l’ora (per chi non aveva altre tipologie di sostegno). Quest’anno è un rebus.

La giunta provinciale non ha ancora deliberato, dovrebbe farlo entro la fine del mese. C’è la possibilità, comunque, che non vi sia alcun incentivo. La certezza, invece, è che se ci sarà, non arriverà a 5 euro lordi all’ora. Non certo una buona notizia per chi ieri ha affollato gli uffici di via Maccani. Anche se, per loro, l’unica bella notizia, di questi tempi, sarebbe un posto di lavoro.













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