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Arrivano al mare e si scoprono truffate

Tre amiche trentine avevano prenotato (e in parte pagato) una casa a Follonica per Ferragosto: ma era «occupata»



TRENTO. Un appartamento a 10 metri dal mare, non proprio in centro a Follonica (siamo nella provincia di Grosseto) ma in una zona servita. Questo era quanto cercavano tre amiche trentine per trascorrere insieme una settimana di vacanze a Ferragosto. E questo era quando avevano trovato come offerta in un annuncio online. Tutto giusto, tutto perfetto, ma quando le tre sono arrivata davanti alla casa per la quale avevano pagato 180 euro di caparra, hanno scoperto che non c’era nessun appartamento prenotato a loro nome. E quelli che c’erano, erano occupati.

Un inizio di vacanze decisamente negativo per le amiche che prima hanno cercato un hotel (inutile a quel punto tornare a casa) e poi hanno presentato la denuncia ai carabinieri. Denuncia che è diventata un capo d’imputazione contro un uomo siciliano di 34 anni, accusato di truffa. I fatti risalgono all’estate scorsa e sono la fedele descrizione della classica truffa che sfrutta le potenzialità (e le pecche) di internet.

Dunque tutto ha inizio quando le tre amiche decidono di passare insieme una settimana di ferie. Iniziano a cercare un soluzione per l’alloggio in internet. Sul sito subito.it, trovano una proposta interessante: un appartamento a pochi passi dal mare, grande il giusto e con un prezzo contenuto considerando che il periodo era quello di alta stagione, Ferragosto. Ci sono mail per avere informazioni, mail di risposta e poi anche qualche telefonata. Le amiche pagano una caparra da 180 euro e l’accordo è per un saldo (420 euro) il primo giorno di vacanza, al momento della consegna delle chiavi.

Tutto a posto dunque. Il terzetto il giorno deciso si presenta davanti al civico che era stato indicato nelle mail ma non trovano l’uomo ad attenderle. Aspettano un po’, provano a chiamarlo ma nulla, nessuna risposta. Poi chiedono informazioni alle altre persone che abitano nello stabile e scoprono che appartamenti pronti per essere affittati non ce ne sono e che il nome del supposto proprietario, lì è sconosciuto. A quel punto alle tre donne appare chiara la situazione: erano state vittime di una truffa. E a loro non è rimasto altro che cercare un albergo dopo comunque trascorrere i giorni di vacanza e cercare anche la stazione dei carabinieri per presentare la denuncia. Che ora è diventata un capo d’imputazione: il processo a settembre.













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