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Arco, nuovo raid di furti ai Gazzi

Prese di mira nelle notte alcune villette. Ingente il bottino in una seconda casa di stranieri


Gianluca Marcolini


ARCO. Ad un anno di distanza dal precedente raid, i ladri sono tornati a prendere di mira le abitazioni arcensi dei Gazzi, la località posta sui tornanti che conducono in Velo e da cui si domina tutta la città e almeno mezza vallata altogardesana, con una vista a dir poco suggestiva che si spinge fino al lago di Garda. Un agglomerato urbano fra i più prestigiosi di Arco e caratterizzato anche da dimore di lusso.

Due notti fa alcune case della zona sono state visitate dai criminali. Un blitz in piena regola compiuto nelle ore più profonde del riposo e delle tenebre, approfittando del momento in cui le difese sono maggiormente vulnerabili e quindi penetrabili. Da quanto si è appreso, i ladri si sono introdotti in almeno tre abitazioni, riuscendo a portarsi via denaro e gioielli, mentre in altre due i tentativi sono andati a vuoto.

Tutto lascia pensare che tra le case finite nel mirino dei banditi ci sia anche quella della famiglia del sindaco Alessandro Betta: la moglie e la madre del primo cittadino, intorno alle quattro e mezza, hanno avvertito nitidamente il rumore di un colpo inferto ad una porta. E' probabile che il loro risveglio abbia messo in fuga i ladri mentre il sindaco era andato a dormire da poco, dopo aver lavorato al computer fino a tardi. Il colpo più grosso, invece, è stato messo a segno in un'abitazione che in questo periodo è disabitata, con i proprietari all'estero per le vacanze.

I ladri hanno forato con un trapano uno dei serramenti e sono riusciti a forzarlo, penetrando all'interno della villetta, dove hanno avuto tutto il tempo di mettere a soqquadro ogni stanza, frugando nei cassetti e negli armadi. Alla fine se ne sono andati con un bottino tutt'altro che modesto, soprattutto gioielli e altri oggetti di valore. Il calcolo del maltolto potrà essere effettuato solamente al rientro in Italia dei legittimi padroni ma si parla di qualche decina di migliaia di euro.

La notizia del raid di due notti addietro ha impiegato poco, ieri mattina, a fare il giro della città. Ennesima dimostrazione, quanto è successo ai Gazzi, che la Busa, ormai da tempo, non è più immune a questa criminalità che di micro ha solo il nome perché in realtà è la più fastidiosa e preoccupante in quanto tocca sul vivo le famiglie, colpendole nel cuore degli affetti, ovvero le mura domestiche. Il sindaco Betta, nel pomeriggio di ieri, si è messo in contatto con il vicequestore Giuseppe Grasso per un confronto sul da farsi e per pianificare un incontro del tavolo di lavoro sulla sicurezza.

Le possibili controffensive sono già state individuate: telecamere da posizionare ai portali (punti di accesso) della città, così da riprendere e annottare ogni mezzo in entrata e in uscita, e un potenziamento dei pattugliamenti notturni.













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