Approvato il nuovo statuto dell'A22Cda ridotto, Pardatscher sarà presidente

L'autostrada del Brennero porta i consiglieri da 24 a 14, istituisce la figura dell'amministratore delegato (che andrà al trentino Paolo Duiella). La presidenza invece torna all'Alto Adige: il designato è l'ex vicesindaco di Salorno (Svp)



BOLZANO. L’assemblea straordinaria dei soci ieri ha approvato all’unanimità il nuovo statuto dell’A22 che cambia dopo 50 anni. Il 25 giugno l’assemblea ordinaria approverà il bilancio 2009 e rinnoverà gli organi sociali. Il cda passa dagli attuali 24 membri a 14: 4 in rappresentanza del socio trentino, 4 per quello altoatesino, 1 per Mantova, 1 per Reggio Emilia-Modena. Nell’ultima seduta la giunta ha nominato Heinrich Holzer, direttore del dipartimento enti locali, come rappresentante della Provincia nel nuovo cda. Accanto a lui altri due altoatesini proposti dalla Regione, Walter Pardatscher (vicesindaco uscente a Salorno) e Peter Brunner (assessore uscente a Brunico, ndr).
Il nuovo cda rispetto a quello attuale avrà minori competenze, che saranno invece concentrate nelle mani dell’amministratore delegato (Paolo Duiella attuale presidente); mentre il nuovo presidente (Pardatscher) rappresenterà l’Autobrennero all’esterno. Il vicepresidente sarà nominato dal socio veronese e avrà il compito di seguire in particolare i lavori nel tratto veneto dell’A22.
C’è poi l’indicazione di massima di un’alternanza fra Trento e Bolzano (ma non sarà obbligatoria) per quanto riguarda presidente e amministratore delegato e l’accordo tra queste due figure su tutte le scelte fondamentali per la A22.
In base al nuovo statuto il consiglio nominerà “nel suo seno un comitato esecutivo di 5 membri, fra cui il presidente, il vicepresidente e l’amministratore delegato».
Nella riunione di ieri non si è parlato invece del rinnovo della concessione per l’autostrada in scadenza nel 2014, ma sarà su questo che il cda sarà impegnato nei prossimi mesi. «Aspettiamo le prossime mosse del governo - dice il presidente Durnwalder - ma la posizione dei soci è chiara: noi puntiamo al rinnovo della concessione, ma se proprio, come prevede il decreto, si dovrà andare in gara allora vogliamo certezze sul fatto che i fondi accantonati da A22 vengano poi destinati alla realizzazione di tunnel e tratte di accesso».
Su questo punto - secondo l’attuale presidente di A22 Duiella - non ci dovrebbero essere sorprese, a preoccuparlo sono invece i costi per ottenere la concessione. «Non c’è certezza sulla cifre - spiega Duiella - ma si parla di centinaia di milioni di euro che dovrebbero servire a rimpinguare le casse dell’Anas che dalla finanziaria 2010 non ha ricevuto neppure un centesimo. Il primo aumento lo avremo a luglio quando il costo dell’attuale concessione passerà da 30 milioni di euro annui a 40. Non si sa ancora se per coprire le maggiori spese si dovranno aumentare i pedaggi. Ma per ottenere il rinnovo si dovrà pagarne 70 all’anno, più una serie di altri costi. Un’esagerazione». (an.ma)© RIPRODUZIONE RISERVAT













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