donna condannata 

Anziani raggirati maxi risarcimento

TRENTO. Lui aveva scelto il rito abbreviato ed era stato condannato a due anni. E aveva detto e ripetuto che aveva fatto tutto da solo, che la sua compagna nulla aveva a che fare con quella brutta...



TRENTO. Lui aveva scelto il rito abbreviato ed era stato condannato a due anni. E aveva detto e ripetuto che aveva fatto tutto da solo, che la sua compagna nulla aveva a che fare con quella brutta storia di truffa e circonvenzione di incapace che aveva portato entrambi davanti al giudice. Parole che sono state ritenute credibili visto che ora anche lei (che aveva scelto al strada dei dibattimento) è stata condannata ad una anno e sei mesi di reclusione. E deve anche mettere mano al portafoglio visto che il risarcimento deciso a favore della parte civile è di quasi 200 mila euro (194 mila per la precisione). I due anziani raggirati erano rappresentata dagli avvocati Andrea de Bertolini e Enrico Marinelli. Doppio il capo d’imputazione

La triste storia inizia sette anni fa quando l’anziano (con una malattia neurodegenerativa) conosce uno straniero, un marocchino che da qualche tempo è sposato con una donna dello stesso paese. L’uomo, vuole dare una mano al marocchino, e così gli offre dei piccoli lavori. Tanta generosità che però sarebbe stata usata dallo straniero per spillare denaro all’anziano. Tra la fine del 2012 e l’estate del 2013 l’anziano lo straniero avrebbe in più occasioni consegnato del denaro, che il marocchino chiedeva assicurando la restituzione. Ma, invece il debito ha continuato a crescere. Con parte del denaro che sarebbe stata spedita direttamente in Marocco. E ci sarebbero anche delle pretese di denaro da 300 euro ogni 2-3 giorni. Una spirale di richieste cui l’uomo non sarebbe riuscito a sottrarsi. Alla fine la somma intascata supererebbe i 40 mila euro. Nel secondo caso la coppia è accusata di avere avuto una somma ancora più elevata ad una persona anziana, ma non malata (in questo caso il reato è truffa aggravata e non circonvenzione): dal 2012 al maggio del 2015 marito e moglie si sarebbero fatti dare 137.500 euro.

Ora entrambi gli imputati sono stati condannati.













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