Anoressia e bulimia: 1200 malati

In crescita i disturbi alimentari e i suicidi. A Trento un centro per curarli


Camilla Giovannini


TRENTO. Anche in Trentino i disturbi del comportamento alimentare sono in aumento. L'incidenza dell'anoressia nervosa si attesta tra lo 0,5 e l'1% della popolazione compresa nella fascia dai 12 ai 25 anni, la bulimia tra l'1 ed il 3%, mentre le forme incomplete dei disturbi alimentari, che ne rappresentano la maggioranza, raggiungono il 7%. In totale i casi registrati si aggirano tra i 1000 ed i 1200. Sono dati in linea con l'andamento registrato in tutti i Paesi industrializzati e con il trend nazionale, che conta 3 milioni di casi di disturbi alimentari, il 10% dei quali riguardano uomini, e 8500 nuovi casi all'anno. Sono 300.000, numero in continua crescita, i siti internet e i blog "pro ana" e "pro mia" che promuovono anoressia e bulimia.

Sono le due patologie psichiatriche che registrano la più alta mortalità, ma se fino a 10 anni fa era provocata dalle conseguenze della malnutrizione, oggi sono i suicidi a mantenerne alto il tasso. Sempre più spesso l'accanimento contro il proprio corpo non si esaurisce nel disturbo alimentare. Aldo Genovese, direttore del Centro disturbi comportamento alimentare dell'Azienda sanitaria, denuncia l'aumento degli atti autolesionistici, come il procurarsi tagli e bruciature, nei pazienti affetti da anoressia e bulimia.

A cosa si possono imputare questi cambiamenti? Il dottor Genovese riconduce la situazione attuale a cause legate al nostro contesto socioculturale. Nel disturbo alimentare, infatti, oggi confluiscono tante psicopatologie e numerosi disturbi psicologici. Anche la cura, quindi, è più difficile e complessa. Per questo negli ultimi 3 anni il Centro disturbi alimentari di Trento si è dedicato alla formazione dei medici di medicina generale, dei pediatri e degli insegnanti per dare loro strumenti efficaci per cogliere la malattia fin dal suo esordio, perché così aumentano le possibilità di una prognosi più favorevole.

Se il termine anoressia significa "assenza di fame", in realtà le persone che ne soffrono patiscono una fame terrificante, che viene controllata a volte fino alle estreme conseguenze. Vengono meno le emozioni, il desiderio di vivere, l'esistenza è pervasa solo dall'ossessione per il cibo, il peso, le calorie. Anche le famiglie di chi vive questa condizione sono coinvolte nella sofferenza, che si manifesta in modo diverso, spesso con sensi di colpa e disorientamento. L'associazione Arca di Trento aiuta i genitori di affrontare la malattia dei figli e offre alle persone ammalate un luogo in cui non vengono giudicate ma accolte e valorizzate.













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