Alla festa di San Romedio si fa vedere anche l’orso

Centinaia di persone hanno partecipato al pellegrinaggio e alle messe celebrate al santuario, che dopo i restauri è tornato ad essere anche una meta turistica


di Giacomo Eccher


SAN ROMEDIO. La giornata feriale non ha frenato i fedeli che come ogni anno anche ieri sono accorsi numerosi nell'antico santuario per l'occasione interdetto al traffico privato. Già alla messa delle 9, per i più mattinieri, la chiesa maggiore era piena di gente con la suggestiva presenza di una rappresentanza della ricostituita compagnia degli Schützen Val de Non guidata dal capitano Marco Bertagnolli, che ha esibito la bandiera storica che riproduce la pala di San Romedio con l'orso.

L'appuntamento clou è stato alle 11 con la messa solenne concelebrata dal vicario generale della Diocesi, Lauro Tisi e da vari sacerdoti ed accompagnata dai canti del Coro Pensionati Terza Sponda. Tanta gente fino giù in fondo alla lunga scalinata che si inerpica attraverso le sette cappelle in cui è articolato l'eremo. In fila semplici fedeli ma anche numerose autorità tra cui i tre sindaci dei comuni che fanno perno su San Romedio, Romeno, Sanzeno e Predaia, il presidente della Cdv Silvano Dominici e in rappresentanza della Provincia l'assessore agli enti locali Carlo Daldoss e della Regione la presidente del Consiglio Chiara Avanzo.

Nell'omelia don Lauro è partito citando i primi versi dell'inno di San Romedio composto da monsignor Celestino Eccher, “Lassù lontano dal mondo vano...” per agganciare la festa al messaggio dell'anno giubilare e all'attualità dell’eremita, che ha definito un santo “europeo”. Al termine della messa il bacio delle reliquie del santo e il clima di festa che è proseguito fino nel pomeriggio, quando alle 16 la terza messa ha concluso la ricorrenza. Come ogni anno, per san Romedio la comunità francescana ha ospitato nella foresteria le centinaia di pellegrini che hanno gustato le trippe preparate dai cuochi del ristorante Pineta di Tavon, mentre nella sala Thun dell'eremo c'è stato il consueto pranzo offerto ai sindaci dei comuni del circondario ed alle autorità ospiti. Un'occasione questa anche per fare il punto sugli importanti lavori che la Provincia ha realizzato nel santuario, che sono praticamente conclusi e saranno ufficialmente inaugurati con un'apposita manifestazione pubblica nel corso del 2016.

Si è anche parlato del rilancio del santuario che dopo il ritorno dell'orso nel recinto (ieri si è fatto vedere per qualche tempo fuori dalla tana) ha ripreso interesse anche per le famiglie e per i turisti, con oltre 120.000 presenze/anno. La ricorrenza di san Romedio come da tradizione è stata preceduta la vigilia da un pellegrinaggio nella notte che quest'anno è stato più affollato del solito con centinaia di persone che a piedi, con lanterne e fiaccole, hanno percorso la strada da Sanzeno al santuario pregando e cantando. Ottimo anche il servizio navetta organizzato dai Comuni anche se molti (e tra questi il sindaco di Predaia Paolo Forno con gli assessori comunali Elisa Chini e Lorenzo Rizzardi, con il parroco di Coredo don Franco Torresani) hanno preferito raggiungere il santuario a piedi, come si faceva una volta.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Dal vivo

Tasti e accordi per un sabato di magia nella Sala Sosat di Trento

Mattia Dugheri e Lapo Vannucci alla chitarra e Luca Torrigiani al pianoforte. Oltre all’intensa attività solistica, Vannucci e Torrigiani si esibiscono in duo anche all’estero. La critica ne esalta la capacità comunicativa e l’attenzione alla bellezza del suono. Vi aspettano oggi (4 maggio) alle 18


Claudio Libera