Alimentare: Melinda accelera sul biologico

Obiettivo: motivare i soci e incrementare gli attuali 100 vagoni annui


Giacomo Eccher


CLES. La produzione biologica in val di Non è ancora marginale, si aggira sui 100 vagoni annui, ma Melinda vuole incrementarla. «Il progetto lo abbiamo lanciato alcuni mesi fa e va avanti con gradualità accanto alla produzione integrata (quella del bollino blu) e alla MelaSì (bollino giallo)», ha detto il presidente di Melinda Michele Odorizzi ieri in municipio, alla presentazione del convegno di martedì (teatro di Cles, alle 20.30) sull'esperienza biologica dell'Alto Adige. Una realtà, quella altoatesina, che nel bio vanta una tradizione consolidata e oltre mille ettari (di cui 500 in val Venosta) coltivati, con una produzione di 4.500 vagoni. «Lì hanno una storia che noi non abbiamo, ma la difesa integrata con i protocolli che usiamo in valle di Non non è così diversa. Biologico non significa zero trattamenti - ha detto l'assessore all'ambiente Mario Springhetti - Anzi talvolta ne servono di più, dipende dal meteo. Il Comune di Cles crede nel biologico, in una produzione il più naturale possibile: alla mensa delle elementari ci sono le Melinda, la MelaSì e quelle biologiche».
Al convegno di martedì parteciperanno Gerhard Eberhöfer (responsabile Commerciale Bio Val Venosta), Ulrich Kiem (consulente tecnico nel settore biologico della Provincia di Bolzano), Leonhard Wellenzhon (presidente di «Bio Val Venosta») e il sindaco di Silandro Dieter Pinggera, che tratterà un tema molto attuale in val di Non: il rapporto tra frutticoltura, società civile e turismo. Per Melinda, ci sarà il direttore Luca Granata, con dibattito finale moderato dal giornalista Walter Nicoletti. «La Comunità di valle è con Melinda e ne appoggia lo sforzo per introdurre, dove è possibile, il biologico - ha detto il presidente Sergio Menapace - Ma è un percorso che va costruito con consapevolezza partendo dagli agricoltori, e senza forzature ideologiche».
Degli oltre cinquemila associati Melinda, i produttori biologici sono qualche decina. «La fase informativa c'è già stata - ha concluso Odorizzi - Siamo alla fase formativa, al confronto con la comunità e con i soci, che devono essere motivati».

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