Alcol, ad alto rischio sei ragazzi su dieci

Gli sconvolgenti dati dell’Osservatorio per la salute della Provincia mettono in luce un vero allarme sociosanitario



TRENTO. Il “coprifuoco alcolico”, ipotizzato dal sindaco Alessandro Andreatta e subito contestato (come era prevedibile) dai gestori dei locali e dagli organizzatori della movida cittadina, ha richiamato con forza l’attenzione sull’abuso da parte dei giovani. Un fenomeno che ha assunto i contorni della vera e propria emergenza socio-sanitaria. Lo testimonia il rapporto dal titolo “Il consumo di alcol in Trentino”, riferito al periodo 2010-2013, a cura dell’Osservatorio per la salute della Provincia.

A colpire è un dato: il 62% dei giovani trentini (tra i 18 e i 14 anni), sei su dieci, rientrano nella fascia dei consumatori “a maggior rischio”, legata non tanto alla quantità di alcol consumata, quanto alle scorrette modalità di consumo (binge drinking e fuori pasto, praticate in associazione da un giovane su quattro). Il binge drinking è il consumo in una singola occasione di 5 o più bicchieri di vino (o lattine di birra , o bicchierini di superalcolici) ed affligge in particolare le fasce giovanili in cerca dello “sballo”.

Ma partiamo dall’intera popolazione. La maggior parte degli adulti trentini - afferma il rapporto - “non consuma alcol o lo fa in maniera moderata (38% e 34% rispettivamente). Il restante 28% può essere considerato consumatore di alcol a maggior rischio, perché consuma alcol abitualmente in modo elevato (5%) o prevalentemente fuori pasto (18%) o perché è un bevitore binge (14%), oppure per una combinazione di queste tre modalità. Si stima quindi che quasi 100.000 trentini adulti siano consumatori di alcol a maggior rischio. I comportamenti legati al consumo di alcol non hanno registrato sensibili variazioni nel corso degli anni”. Le fasce di popolazione maggiormente esposte agli effetti negativi dell’alcol sono “i giovani (per la maggiore inesperienza, la minore tolleranza e il maggiore rischio per lo sviluppo di dipendenza) e gli anziani (per le ridotte capacità di metabolizzare l’alcol)”.

Tra gli adolescenti il consumo di alcol aumenta con l’età: il 24% degli 11enni, il 44% dei 13enni e il 79% dei 15enni ha già consumato alcol. “Se per la maggioranza degli 11 e 13enni questo capita di rado, per un 15enne ogni 4 succede almeno una volta alla settimana e il 30% di loro dichiara di essersi ubriacato almeno una volta nella vita. Tra gli anziani ultra 64enni oltre la metà (58%) non consuma alcolici, il restante 42% consuma alcol, di cui il 23% (quasi 24.000 anziani) in maniera rischiosa per la salute”.

Il consumo di alcol a maggiore rischio “è associato oltre all’età anche al genere (38% uomini vs 18% donne), mentre non è influenzato da fattori socio-economici”.

La guida sotto l’effetto dell’alcol è un problema presente in Trentino secondo valori sovrapponibili alla media nazionale: “tra i consumatori di alcol il 9% evidenzia un comportamento a rischio, avendo guidato dopo aver bevuto nell’ora precedente almeno 2 unità alcoliche”. Un comportamento che riguarda di più gli uomini delle donne (13% vs 4%). “I controlli delle forze dell’ordine e il ricorso all’etilotest Il 43% degli intervistati, a fronte del 34% a livello nazionale, riferisce di aver subito almeno un controllo, come guidatore o passeggero, da parte delle forze dell’ordine nel corso dell’ultimo anno”.

Tuttavia, i controlli sistematici con l’etilotest, strumento di provata efficacia nella riduzione della mortalità da incidente stradale, sono ancora poco diffusi e rivolti maggiormente ai giovani: solo il 13% di chi è stato fermato dichiara che il guidatore è stato sottoposto a tale test (19% dei giovani).

I comportamenti a rischio nella guida, e i controlli da parte delle forze dell’ordine sono rimasti stabili nel tempo.(l.m.)













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