«Al Prati situazione sempre più pesante» 

I docenti tornano ad attaccare la dirigente Maria Pezzo e criticano anche il presidente Rossi: «Nonostante i problemi è sempre stata confermata»



TRENTO. Gli insegnanti del Prati in rivolta replicano alla dirigente Paola Pezzo e contrattaccano. In una lettera con 16 firme raccolte nel giro di un giorno, i docenti liceo classico cittadino spiegano le ragioni di un malessere diffuso nel corpo docente e aggiungono anche episodi dettagliati che hanno fatto crescere la tensione nella scuola. Situazione denunciata anche dal consigliere Filippo Degasperi con un’interrogazione. I professori aggiungono che nell’ultimo anno la situazione si sarebbe addirittura aggravata e puntano il dito anche contro la Provincia e contro il presidente Ugo Rossi: «I problemi denunciati da anni si sono casomai aggravati nell’ultimo anno scolastico. Proprio a causa del sostegno a prescindere che l’Amministrazione tributa ai dirigenti scolastici. In tutti questi anni abbiamo sempre cercato di affrontare la difficile relazione con la dirigente col dialogo e appellandoci al buon senso ed alla normativa. Infine credendo di poter trovare nei vertici del Dipartimento della Conoscenza non un nostro difensore ma semplicemente un autorevole punto di riferimento, che fosse terzo rispetto alle parti in conflitto. Ci sbagliavamo».

I docenti citano un episodio in particolare: «Facciamo un solo esempio della situazione in cui versa la nostra scuola. Nello scorso anno abbiamo cercato di giungere all’approvazione di un regolamento del collegio dei docenti, che garantisca il diritto di parola e di proposta. Nonostante le numerose modifiche al testo iniziale e i tentativi di mediazione, la dirigente ha impedito non solo che si votasse ma anche che si discutesse del testo. Sosteneva che vi fossero punti “illegittimi” e “illegali”, e quindi di avere il “dovere” di impedirne la discussione. Alla fine di maggio denunciava i tre docenti estensori del regolamento, chiedendo per essi adeguate sanzioni e per due di loro il “trasferimento d’ufficio”. I tre si sono dovuti difendere con l’aiuto di un legale. Ventinove docenti del liceo hanno firmato una lettera di solidarietà in cui affermavano che i tre colleghi si erano fatti portavoce di esigenze largamente condivise nel collegio. Alla fine i procedimenti disciplinari sono stati “archiviati” e i tre docenti assolti da ogni addebito. Tuttavia la dirigente è stata confermata al suo posto. Perché? Perché in Trentino i dirigenti scolastici, dopo aver anche loro superato un concorso, sono assegnati alle scuole tramite una decisione essenzialmente politica. È la Giunta, su proposta dell’assessore all’istruzione (Rossi, dalla fine del 2013) che ha nominato la prof. Pezzo alla guida del Liceo Prati, nove anni fa, che l’ha confermata anche l’anno scorso, e ancora quest’anno. Se dunque si tratta di una decisione di convenienza politica, se genitori e personale della scuola non hanno nemmeno la possibilità di essere ascoltati, è giusto che la questione venga discussa sul piano politico».













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