PERGINE. “Spiaggia libera” segnala il cartello per quella che un tempo era la “Nogarola” e che ora è “El Faro”. Ed in effetti lo è, visto che è anche accessibile (a piedi), ma non è utilizzabile. E la situazione diventa anomala (così come quella recente sulla riva opposta, al Valcanover) per l’uso pubblico della spiaggia in questione sempre lungo la sponda perginese del Lago di Caldonazzo.

Si trova a metà strada tra San Cristoforo e la Ca’ Rossa. Circa un chilometro a piedi sia da un lato che dall’altro. A piedi perché l’ampio parcheggio a fianco del “Faro” (bar - ristorante) è tutto privato e non si può parcheggiare (nemmeno il motorino) se non si è diretti al bar-ristorante o alla spiaggia privata. Se si va in spiaggia, occorre pagare il biglietto d’ingresso: 5 euro. Si ha diritto all’accesso alla spiaggia (in ghiaino bianco) con pontile, al lettino e all’ombrellone. Se si parcheggia l’auto o la moto si deve pagare comunque. E arrivarci a piedi è un po’ un problema. Si deve percorrere il sentiero lungolago con passerella in legno realizzato dalla Provincia partendo o da San Cristoforo (via alle Darsene) o dalla Ca’ Rossa (dove c’è pure una spiaggia libera, a fianco del ristorante - bar) e dove il parcheggio è libero.

La segnalazione ci è stata fatta da un turista in vacanza a Pergine (e dotato di auto). Appunto, la spiaggia è libera, accessibile ma non utilizzabile. Ben difficilmente, infatti, c’è qualche volontario che da San Cristoforo (dopo aver parcheggiato l’auto negli stalli a pagamento) si reca a piedi fino alla spiaggia libera o viceversa, lo fa dalla Ca’ Rossa. Ci è stata anche prospettata una soluzione: perché il Comune non stipula una convenzione con “El Faro” proprietario del parcheggio tanto da rendere libera la sosta a qualche auto? Il bar è comunque l’unico e una consumazione è facile ci scappi. Rientra nel discorso di facilitare l’utilizzo delle spiagge.

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