Affidamenti, l’Idv si smarca da Scientology

Ma Firmani insiste: dubbi sulle regole degli istituti. E denuncia il “conflitto d’interessi” di un giudice


di Luca Pianesi


TRENTO. «Con Scientology non centriamo nulla e ci teniamo a prendere le distanze». Così segretario regionale dell’Italia dei Valori, Salvatore Smeraglia, intervenendo a un incontro indetto dal consigliere provinciale Bruno Firmani nella sede di via Giovannelli, smarca il suo partito dai rapporti con la setta che controlla il Comitato dei cittadini per i diritti umani. «Abbiamo appreso dall’inchiesta del Trentino – prosegue Smeraglia - che il Ccdu è legato a loro. Prima non ne sapevamo nulla. Però questo non vuol dire che abbandoneremo la nostra battaglia per difendere i diritti dei bambini». «Questa conferenza la potremmo intitolare “I bambini dalle uova d’oro” - spiega Firmani - visto che dietro l’affidamento dei minori ci sono dei giri di soldi impressionanti. Certi istituti prendono tra i 116 euro e i 130 euro al giorno per ogni bambino che hanno in custodia. E poi ci sono regole vergognose in queste case famiglia. Un esempio: si permette una telefonata ogni 15 giorni tra genitore e figlio. Quello che si vuole fare è spaccare ogni legame affettivo tra i membri del nucleo della famiglia naturale. A me personalmente sono giunte storie raccapriccianti, di bambini che una volta rinchiusi passavano le giornate a scrivere sul diario “voglio tornare a casa”. Uno era talmente disperato che ha organizzato una vera e propria fuga. A 11 anni è riuscito ad uscire da una delle case famiglia di Trento e ad arrivare a piedi a Rovereto, dove abitava la sua mamma. Ma i casi di abuso di potere di assistenti sociali e psicologi nel fare diagnosi arbitrarie e approssimative sono innumerevoli ed in diversi casi anche il Ccdu ci ha aiutati a rivelarli. È per questo che io non mi sono fatto problemi ad accettare il loro aiuto». «E come si spiega - conclude Firmani - il caso del giudice onorario del Tribunale per i minorenni, Antonio Mazza, a sua volta responsabile dell’associazione “Casa di accoglienza per i minori Padre Angelo”? È, quest’ultimo, un servizio convenzionato con la Provincia, la quale eroga le sovvenzioni economiche in base al numero di bambini presenti nelle strutture. Il dottor Mazza in veste di giudice partecipa all’assunzione di provvedimenti volti anche ad affidare i minori a case d’accoglienza, come la sua. Non è questo un caso di conflitto d’interessi?».

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