IL CASO

Adunata alpini: scantinato da 500 euro per notte 

Con l’avvicinarsi dell’Adunata aumentano le offerte di sistemazioni improvvisate a prezzi stellari. E gli alpini prenotano i parchi cittadini 


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. La tana, e in questo caso il nome è appropriato, dell’alpino. Cinquecento euro per una notte in uno spazio di 50 metri quadrati angusto, leggermente sotto il livello della strada, senza letti né comodini e neanche armadi, ma solo un pavimento a giudicare dalle foto neanche tanto pulito. In fondo, un bagno.

Il proprietario, o comunque la persona che ne ha le chiavi, lo mette a disposizione su Airbnb alle penne nere che non abbiano trovato una sistemazione per l’Adunata nazionale.

Nelle brevi note di descrizione, si dice che la tana può ospitare fino a 10 persone e si trova in pieno centtro storico.

«Ottimo come campo base per un gruppo di alpini nelle nottate dell'adunata», viene definito. Peccato che il prezzo non sia proprio da campo base.

L’ultima notte, quella tra sabato 12 e domenica 13 maggio costa la non modica cifra di 500 euro, quella precedente 400 euro, quella prima ancora 250 euro e quella tra mercoledì e giovedì 150 euro.

Se un gruppo dovesse prendere in affitto il locale per tutto il periodo tra il 9 e il 13 maggio pagherebbe 1465 euro, compresi i costi del servizio Airbnb. E questo non è che uno degli esempi della febbre da posto letto.

Sul noto sito di affitti brevi online si sono trovano ancora sistemazioni, anche più comode di questa, per le notti dell’Adunata, ma hanno tutte costi lievitati rispetto a quelli normali.

Un appartamento in zona parco di Melta con cinque posti letto viene affittato alla modica cifra di 300 euro a notte.

Per le quattro notti tra mercoledì 9 e domenica 13 maggio i cinque ospiti andrebbero a spendere 1357 euro, compresi i costi di Airbnb. Ma almeno in questo caso ci sono i letti, la cucina e due bagno con vasca e doccia.

Una romantica mansarda a Villazzano con bellissima vasca da bagno e due divani letto per quattro persone costa appena 200 euro a notte. Un prezzo tutto sommato accettabile se si confronta con quello che molti chiedono per la settimana prossima.

C’è anche chi affitta casa sua. Per i quattro giorni dell’Adunata, si possono incassare anche mille euro. Soldi che possono aiutare a pagare un mese intero d’affitto. Lo hanno pensato anche gli studenti che hanno da tempo messo annunci per affittare un posto letto a 100 euro a notte.

Una specie di febbre dell’oro che si è impossessata di molti trentini. Tutti quelli che hanno visto l’Adunata come un’occasione per guadagnare qualche soldo facile, complice la febbre delle penne nere per partecipare all’appuntamento dell’anno.

Una febbre che si vede anche da altre cose, non solo dai prezzi fuori mercato degli appartamenti. Chi non è riuscito ad accaparrarsi posti letto a prezzo decente o piazzole per la tenda negli accampamenti ufficiali ha cercato di arrangiarsi cercando di «requisire» in maniera autonoma aree di zone verdi della città, principalmente parchi, per piantarci le tende al momento opportuno.

Ecco così che sono comparsi cartelli con su scritto: riservato agli alpini. E’ accaduto alle penne nere di Calvisano. Sabato scorso, infatti, erano arrivati in avanscoperta a Trento per individuare un’area adatta all’accampamento. L’avevano trovata, o meglio avevano creduto di trovarla, all’interno del parco di Maso Ginocchio. E così hanno messo cartelli e picchetti per prenotare l’area. Però lo avevano fatto senza consultare nessuno e non sapevano che le aree riservate agli accampamenti sono rigorosamente censite e già assegnate.

Così i cartelli sono stati rimossi dalla polizia locale di Trento. E' infatti vietato campeggiare nelle aree verdi e all’interno dei parchi della città. E i cartelli con la scritta «Alpini Calvisano» sono scomparsi.

Ma questo non è stato che l’ultimo esempio di casi del genere. Alla polizia locale confermano che altri gruppi alpini avevano fatto la stessa cosa prenotando spazi in altri parchi della città. Due gruppi diversi avevano affisso cartelli al giardino Duca D’Aosta.

In un altro caso, un gruppo alpino aveva addirittura messo dei picchetti in un’area verde a San Donà. Sui cartelli c’era scritto riservato con tanto di numero di telefono.

I vigili hanno chiamato avvertendo che l’area era pubblica e non poteva essere usata per l’accampamento. Le penne nere hanno protestato dicendo che nelle altre edizioni dell’Adunata era permesso l’accampamento.

L’impressione è che, nell’imminenza dell’Adunata, gli alpini che non troveranno posto sciameranno per la città e si cercheranno il posto giusto per montare le tende. Del resto, con i prezzi che hanno raggiunto i pochi appartamenti disponibili, è comprensibile che qualcuno cerchi di risparmiare e di arrangiarsi.













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