Adolescenti seguite da uno sconosciuto 

Era a bordo di un’auto con altri tre uomini che le hanno “invitate” a salire con forza. Sono state anche rincorse. Inchiesta in corso



TRENTO. La paura ha scosso un paese della Rotaliana, nelle ultime ore. Domenica pomeriggio due adolescenti sono state seguite da un’auto con a bordo degli uomini. L’invito non amichevole: «Salite». Il diniego delle giovani, il passo che si affretta, l’auto che accelera, le adolescenti che tirano dritto. No, non ci si volta, si va avanti: avanti fino a quando non si è al sicuro. Intanto però, da quell’auto, scende uno degli uomini che erano a bordo e, per un tratto, inizia a rincorrerle. Le giovani sono spaventate, quell’uomo ha il volto nascosto, fa paura. Il borgo della rotaliana ha strade conosciute, strade che però sembrano vie senza una fine, per chi fugge da un pericolo che avverte profondo. Quelle case, quelle piazze, gli slarghi, le vie e gli incroci diventano un paese nuovo. Un borgo non conosciuto, d’un tratto ignaro che quelle sono le vie dell’infanzia, le vie della giovinezza, dei vicini di casa. Un paese. Un luogo sicuro. Profumo di casa. In un istante però tutto finisce: l’asfalto deve trovare una fine, dentro una porta, un cancello, un riparo. Eccolo. Il luogo è sicuro. L’auto si perde nelle strade di questa parte di Trentino. L’abbraccio della famiglia lenisce, la paura resta. E restano anche le auto delle forze dell’ordine che subito si mettono in cerca di chi, con un atteggiamento non amichevole, ha spaventato due adolescenti sulla strada di casa.

In poco tempo le voci del paese si levano, tanto è stato grande l’impatto emotivo di questa notizia sull’uscio di casa. Le auto delle forze dell’ordine non passano inosservate e, quand’anche lo fossero state, ci pensa la gran cassa della rete a rimettere insieme i pezzi di una storia, a raccogliere i cocci della paura che correva su strade note. E sono vie dove, si assicura, mai nulla del genere è mai accaduto. Un distinguo doveroso, da quella che potrebbe sembrare una crudele bravata, il tentativo “feroce” di adescare due giovani in strada. Gli uomini a bordo di quell’auto erano in tre. Quello sceso per rincorrere le ragazze pare non abbia gradito il rifiuto delle due a salire sull’auto. Dalle parole alla corsa. Uno scherzo? Qualcosa di diverso? Se lo è stato è stato “crudele”, nella percezione di chi camminava tranquillo per il paese e poi si è visto inseguire; di chi ha detto “no” e non è stato ascoltato, di chi ha cercato conforto tra le mura domestiche e poi però ha avuto la forza di raccontare l’accaduto. Questi sono i fatti. La storia è quella di un paese che teme per le sue figlie. Giovani che hanno difeso la loro verità, una verità che ha fatto paura e che ha fatto scattare le indagini delle forze dell’ordine.

(f.q)















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