Addio a Matassoni, “guida” di Itas 

Nei suoi 20 anni di direzione portò la Compagnia a una dimensione nazionale



TRENTO. Per vent’anni, dal 1968 al 1988, è stato direttore generale di Itas. Una scomparsa, quella di Aldo Matassoni, che lascia un grande vuoto proprio perché si tratta di una persona che ha saputo incarnare i valori più profondi e l’essenza della società. Matassoni aveva 94 anni e all’Itas aveva avuto ruoli di responsabilità fino agli anni 90. Viene ricordato non solo per il suo carisma e per la sua preparazione, ma anche per il suo ruolo di innovatore: fra le sue intuizioni, quella di sviluppare il ramo vita.

Agostino Bitteleri, per 31 anni dipendente di Itas (già responsabile del settore sinistri) e da 4 collaboratore, fu assunto sotto la sua gestione. «Lo ricordo come una persona molto equilibrata, riflessiva e prudente, caratterialmente molto rispettosa delle persone», dice. «Sotto la sua guida la Compagnia è passata dalla dimensione regionale a quella nazionale: un passaggio epocale, compiuto senza mai fare il passo più lungo della gamba e con grande attenzione all’andamento tecnico».

Il suo impegno si estese anche ad iniziative culturali, come il Premio letterario per il libro di montagna. Fu anche presidente della Fondazione trentina per la ricerca sui tumori.













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