Ad Arco sessanta tentazioni pericolose

Tanti sono i videopoker (e annessi) nei locali della città. Li ha censiti il Comune, che ora vuole tenerli alla larga



ARCO. Gioco maniacale. L'allarme scatta quando il divertimento si trasforma in ossessione e il passatempo diventa una dipendenza. E' allora che i campanelli della società civile suonano all'impazzata avvertendo un possibile pericolo per l'individuo e la sua famiglia. L'amministrazione arcense, da qualche mese, ha deciso di rendere un po' più difficile il contagio e la diffusione di quella che è a tutti gli effetti una mania oltre che la moda del momento, almeno per quanto concerne l'impiego del tempo libero.

Anziché porre dei divieti, facilmente impugnabili come è avvenuto in queste ultime settimane in varie città del Trentino, la giunta municipale – la prima in provincia – ha scelto di collocare dei paletti urbanistici impedendo, di fatto, l'apertura di sale da gioco a meno di mezzo chilometro di distanza dagli edifici ritenuti “sensibili” come scuole, ospedali, case di cura, centri giovanili, edifici pubblici, banche e luoghi di culto). A dare il là a questa battaglia contro la proliferazione di videopoker ed annessi è stato l'assessore al commercio Roberto Bresciani. Anche il consiglio comunale ci ha messo del suo approvando una mozione per il monitoraggio del gioco d'azzardo e per la corretta gestione sul territorio. Tra le altre cose è stato chiesto all'assessore di censire tutti i giochi presenti sul territorio arcense, installati dentro bar, tabacchi e sale e pertanto a disposizione della clientela. Bresciani ha dato mandato alla Polizia locale di effettuare questa sorta di censimento e l'altra sera ha messo al corrente l'aula dei risultati raccolti dagli agenti. Ad Arco vi sono una sessantina di apparecchi, suddivisi fra pubblici esercizi, rivendite e sale da gioco. Ventidue di questi sono collocati all'interno di otto bar situati in centro storico, via S.Caterina, via Degasperi e anche in piazza a Bolognano. Ognuno degli esercizi può disporre di un massimo di cinque "slot-machine". Un limite che può essere superato dalle sale da gioco: ad Arco se ne trovano sette concentrate soprattutto sulla statale 45 bis e in particolar modo nella zona de centri commerciali. In realtà la sala con il maggior numero di apparecchi (ben 22) è in viale Rovereto a Bolognano. Quattro, invece, i tabacchini (per un totale di 5 "slot") censiti dalla Polizia locale in via S.Caterina, viale Santoni, nella parte sud della città e nel romarzollese. E non manca neppure una sala scommesse. L'assessore Bresciani ha evidenziato i passi compiuti su questo fronte assai delicato. "Non abbiamo vietato alcunché ma normato dal punto di vista urbanistico una situazione che ritenevamo preoccupante - ha spiegato - così oggi diventa più difficile aprire una sala giochi, o comunque per farlo bisogna rispettare alcune regole". La giunta arcense sta pensando di premiare in qualche modo gli esercizi "free-slot" e ha in cantiere un progetto di sensibilizzazione nelle scuole. (gl.m.)













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