A Cembra l’addio all’albergatrice Ada Telch

CEMBRA. Nel pomeriggio di mercoledì tantissime persone hanno partecipato al funerale di Ada Telch, 94 anni, spentasi serenamente dopo breve malattia e persona conosciutissima in paese e in valle....



CEMBRA. Nel pomeriggio di mercoledì tantissime persone hanno partecipato al funerale di Ada Telch, 94 anni, spentasi serenamente dopo breve malattia e persona conosciutissima in paese e in valle. Prima maestra a Faver (suo paese natale) e poi a Cembra, quindi moglie di Pasqualino Guaraldo, veneto, titolare dell’albergo ristorante San Rocco. Quindi da maestra ad imprenditrice alberghiera. E madre di 4 figli: Loretta, Enzo, Luigi e Paolo. Quest’ultimo è il vicepresidente vicario del comitato provinciale della Figc, presieduto da Ettore Pellizzari (presente al funerale) e prima ancora attivo dirigente nell’Ac Cembra (in chiesa l’ha rammentato lo stendardo della società). Nell’omelia, il parroco don Rodolfo Minati, ha parlato di Ada Telch come persona molto devota. Poi l’ha ricordata con un caloroso intervento il presidente del Circolo anziani Franco Nardin. Era stata fra i promotori del circolo sorto nel 1995 e fino al 2008 lo aveva presieduto con molta dimestichezza. Aveva riversato la sua abilità di ex imprenditrice sulla programmazione e gestione del sodalizio in tutte le varie iniziative. Dalle gite alle feste di compleanno, dall’animazione agli incontri, all’adozione a distanza con un bambino in una missione del Togo che adesso sta per laurearsi. All’attenzione missionaria Ada si è prodigata fino all’ultimo confezionando vestiario e coperte per i bambini sempre nel Togo, come ha riferito Luciana Zanotelli, mentre Bruna Bortolotti ha ricordato l’Ada sempre socievole e giocosa con gli ospiti della Rsa di Lisignago. Il coro parrocchiale diretto dal maestro Renzo Micheli ha accompagnato la celebrazione terminata con il saluto collettivo nell’attiguo cimitero. (g.m.)













Scuola & Ricerca

In primo piano

Asti

Aggredito a bastonate, muore a 18 anni un richiedente asilo

Ricoverato in coma dalla sera del 30 aprile, il giovane è deceduto nel reparto di terapia intensiva. Uno degli aggressori risulta essere un ventenne pakistano, fermato dai carabinieri ed ora accusato di omicidio. La lite sarebbe scoppiata per motivi futili