È record: diciannovemila disoccupati

Duemila in più rispetto al primo trimestre 2012. Cresce però anche il tasso di occupazione: oggi più gente cerca lavoro


dI Giuliano Lott


TRENTO. Diciannovemila disoccupati in Trentino, duemila in più rispetto al primo trimestre dello scorso anno. I dati dell’Istat relativi al primo trimestre 2013 (da gennaio a marzo) mettono in evidenza come la recessione sia in corso anche in Trentino e si riflette sul mercato del lavoro. Aumentano però sia il tasso di attività che il tasso di occupazione. Questo fenomeno in apparenza contraddittorio si spiega poiché oggi, con la riduzione del reddito disponibile, ci sono più persone (soprattutto donne) che cercano lavoro nel tentativo di salvaguardare il tenore di vita della propria famiglia. Dove per vivere era sufficiente un solo stipendio, ora ne servono due.

É pur vero che il primo trimestre dell’anno di norma evidenzia il maggior numero di persone in cerca di lavoro, perché risente di effetti stagionali negativi, ma ciò che emerge dai dati è che il nostro sistema produttivo, al momento, non riesce più ad assorbire l’offerta di lavoro in crescita.

Scendendo nel dettaglio delle cifre: le forze di lavoro hanno raggiunto le 248mila unità, 6 mila in più rispetto al primo trimestre 2012 , portando il tasso di attività al 70,2% dal 68,9% di un anno fa. Crescono anche gli occupati: 229mila unità, circa 4mila unità in più rispetto al primo trimestre del 2012.

Il tasso di occupazione, incrementato di 0,6 punti rispetto allo stesso periodo del 2012, raggiunge il 64,7% di media, con il 71,3% per gli uomini (una sostanziale conferma: nel primo trimestre 2012 era del 71,5%) mentre per le donne siamo al 58,1% con un aumento tendenziale di quasi due punti (56,5% un anno fa). In Trentino il tasso di occupazione supera quello italiano (calato di quasi un punto, dal 56,5% del primo trimestre 2012 al 55,5% di adesso) di circa 9 punti percentuali.

Al primo trimestre 2013 in Trentino gli uomini occupati sono 128mila, le donne 101mila. I settori che acquisiscono occupati sono l’industria in senso stretto (3.300 unità) e i servizi (7.700 unità). In contrazione i settori delle costruzioni e dell’agricoltura, in parte effetto degli andamenti stagionali. Tra gli occupati, i dipendenti sono cresciuti di 4.300 unità, mentre gli indipendenti si sono ridotti di 500.

Il tasso di disoccupazione è aumentato di 0,7 punti percentuali, assestandosi al 7,6% (nel primo trimestre del 2012 era al 6,9%, in media 2012 al 6,1%), con scarse differenze tra generi: 7,5% per gli uomini (era 6% nello stesso periodo del 2012), 7,8% per le donne (o,4 punti in meno rispetto al 8,2% nello stesso periodo del 2012). I 19 mila disoccupati rappresentano il tetto massimo dall’inizio della crisi. Dei 2mila disoccupati in più rispetto , 1.500 sono ex-occupati e gli altri sono ex-inattivi, ovvero persone che si erano rassegnate a non cercare lavoro e che per necessità si trovano ora costrette a trovare un’occupazione. I soggetti in cerca di prima occupazione si riducono di circa 200 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Restano, malgrado le difficoltà, importanti differenze rispetto al resto d’Italia, dove il tasso di disoccupazione (al 12,8%, 1,9 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2012), mentre in Trentino il valore è circa 5 punti più basso.

Gli inattivi, in prevalenza donne, si sono ridotti di circa 4mila unità. L’aumento dell’offerta di lavoro femminile si può spiegare come azione di contrasto agli effetti della crisi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano